URBINO – All’imbrunire, appostato alla fortezza Albornoz, ‘selezionava’ le sue vittime, ragazze, studentesse, donne. Poi l’aggressione, sempre con la stessa tattica: attaccava alle spalle, le bloccava al collo, le palpeggiava, toccava le loro parti intime e simulava l’amplesso. Solo in un caso, anziché colpire da dietro, ha affiancato la donna chiedendole se avesse 10 centesimi. Ma non ha mai stuprato.
Gli agenti della Polizia di Urbino hanno fermato, la sera del 24 gennaio, un ragazzo di 16 anni, che è stato denunciato all’autorità giudiziaria minorile di Ancona con l’accusa di violenza sessuale aggravata, lesioni gravi e atti osceni in luogo pubblico. Gli investigatori credono che non sia la prima volta che colpisce. Pensano che si tratti di un molestatore seriale (serial sex offender). Il sospetto, molto fondato, è che abbia colpito ben altre otto volte tra novembre e due giorni fa.
“Una storiaccia, si tratta di raptus momentanei brevi quanto violenti – ha detto Andrea Massimo Zeloni, vicequestore e dirigente del commissariato di Urbino – di quelli che non lasciavano scampo alle vittime”.
Otto gli episodi di aggressione. Di questi, sei sono stati denunciati mentre due sono ancora sotto la lente della polizia. Il primo è avvenuto il 17 novembre verso le 19:40, ad essere aggredita un’impiegata di 38 anni in via delle Scalette del Teatro. Il 22 novembre un’altro attacco intorno alle 19:00 a una studentessa straniera di 25 anni in via dei Fornari.
Poi il 17 dicembre, sempre alla stessa ora, è stata la volta di una ragazza pugliese di 23 anni in via delle Mura. La prima aggressione nei pressi della fortezza Albornoz è avvenuto il 20 dicembre, in viale Bruno Buozzi: la vittima era un’impiegata pubblica di 32 anni. In questo caso la donna ha tentato di svincolarsi e nella colluttazione ha riportato lesioni al volto ed escoriazioni.
“E’ stata una sfida. Dopo questi casi le indagini erano diventate più serrate – dice Zeloni – avevamo un bel pò di elementi, appostamenti degli agenti, un identikit, dei riconoscimenti, screening di tutti i tipi. Abbiamo analizzato fatti analoghi avvenuti in provincia e a livello nazionale e sentito i ‘maniaci storici’ della zona per capire se potevano combaciare con l’identikit. Di certo – continua il Vicequestore – non abbiamo passato un Natale molto sereno con l’idea che girasse un soggetto che aggrediva alle spalle studentesse e giovani donne piacenti”.
Il 17 gennaio, verso le 18:15, un’aggressione a una studentessa di 25 anni e poi ancora un’altra due giorni dopo, il 19 gennaio, a una studentessa di 31 anni.
Le indagini erano ormai sempre più mirate, gli agenti tenevano d’occhio le strade più buie e i posti più isolati del centro di Urbino. Appostati alla fortezza, qualche volta sono ricorsi a qualche trucco: “Abbiamo fatto travestire da donna alcuni agenti – racconta Zeloni – ma il ragazzo non ha abboccato”.
A un certo punto è stato individuato un giovane molto somigliante all’identikit fatto dalle vittime. “Il 24 sera è stato sorpreso alla fortezza Albornoz mentre selezionava un’altra vittima. Pensare che l’abbiamo fermato subito dopo un mio intervento al convegno su ‘Violenza sessuale, donne e stalking’. Ovviamente conoscevo la situazione ma non ne ho potuto far parola durante il dibattito”.
Il minorenne fermato non ha la cittadinanza italiana, ma è qui da quando era bambino. Residente ad Ancona, è domiciliato qui a Urbino, dove frequenta le scuole medie inferiori. Ora il ragazzo, già conosciuto dalle forze dell’ordine per aver commesso un furto, al momento è libero. Spetterà alla Procura per i Minorenni di Ancona decidere sull da farsi.