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Grande nevicata, l’ospedale si difende bene

di    -    Pubblicato il 6/02/2012                 
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di Martina Ilari e Doriana Leonardo

URBINO – Ambulanze sommerse, infiltrazioni sui muri e porte d’emergenza bloccate. Questi alcuni dei problemi dell’ospedale di Urbino alle prese con la grande nevicata dei giorni scorsi. Appena arrivati nel parcheggio del pronto soccorso, si notano due delle tre ambulanze della Croce rossa completamente coperte dalla neve.

Ma danni gravi sono evidenti soprattutto all’interno della struttura. Colpisce, salendo le scale, la grossa macchia d’acqua sul soffitto del terzo piano e un secchio per raccogliere le gocce che cadono sempre più frequenti. A indicare il pericolo, due segnalazioni gialle con scritto “attenzione, pavimento bagnato”.

Girando per i corridoi dell’ospedale ci si accorge di un altro grave problema: tutte le uscite d’emergenza al primo piano sono completamente bloccate dalla neve.

I black out che hanno colpito la città in questi giorni non preoccupano però le sale operatorie e le zone ‘vitali’ dell’ospedale: un generatore autonomo d’elettricità è in grado di alimentare tutta la struttura in caso d’emergenza.

Ortopedia. Il problema  è il ripristino dei magazzini: “Per il rifornimento di pezzi, come protesi e tutori – dice Pierangelo De Simoni, primario di ortopedia chirurgica –  la neve sta ritardando le consegne, servirà più tempo”.  Per quanto riguarda traumi e fratture, gli incidenti più frequenti in questi giorni, la situazione sembra più tranquilla rispetto alla grossa affluenza di sabato scorso.  ”In reparto – spiega De Simoni – stiamo trattando solo urgenze. Tutte le terapie di mantenimento, come interventi al menisco o ai crociati, sono state rimandate”.

Centro trasfusioni. La difficoltà questa mattina è stata far arrivare le provette dal Centro trasfusionale dell’Ospedale di Urbino a quello di Ancona per i controlli di routine. Il centro del capoluogo raccoglie a livello regionale le provette con il sangue dei donatori che vengono sottoposte alla validazione, cioè l’esame che stabilisce se il sangue può essere utilizzato per le trasfusioni. Questa mattina, però, i mezzi dell’ospedale di Ancona non sono riusciti ad arrivare a Urbino a causa della neve, perciò il Direttore del Centro trasfusionale di Urbino Ernesto Sajeva ha dovuto raggiungere urgentemente Pesaro con la propria auto,  perché le piastrine in provetta hanno una durata massima di cinque giorni.

La neve non ha però fermato i donatori di sangue, così questa mattina tre persone hanno potuto effettuare regolarmente la trasfusione.

Dialisi. Il reparto di Nefrologia si è organizzato per garantire le cure ai pazienti. Sono stati ricoverati all’ospedale persone che facevano la dialisi a casa e che non avevano corrente elettrica. “Al reparto – dice il direttore Piermarino Acciarri - c’è la sicurezza di avere un gruppo elettrogeno per fare dialisi.  Nessuno ha interrotto la terapia. Ci siamo aiutati anche con altri centri, soprattutto con Fossombrone,  trasferendo alcuni pazienti quando era più semplice arrivare lì”.

Per assicurare la propria presenza, diversi infermieri hanno dormito per tre notti consecutive in ospedale.

“Noi non siamo i cento metri – aggiunge Acciarri – siamo una maratona, non ci possiamo fermare dopo qualche metro perché dobbiamo guardare alla meta: i nostri pazienti hanno bisogno di cure quotidiane, non possiamo rimandare la terapia”.

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