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Ospedale, tre sale operatorie chiuse e due ambulanze ferme

di    -    Pubblicato il 7/02/2012                 
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di Giorgia Grifoni

URBINO – Peggiora la situazione all’ospedale di Urbino. Le infiltrazioni d’acqua hanno raggiunto le sale operatorie rendendone inagibili tre su cinque. Stando a quanto dichiarato dalla dott.ssa Maria Capalbo, direttrice dell’Ospedale, la neve che ha ricoperto il tetto ha congelato le grondaie: l’acqua ha quindi provocato infiltrazioni nelle sale del blocco operatorio sottostante. I Vigili del Fuoco, aiutati dal Servizio Tecnico interno, stanno finendo di rimuovere con una turbina la neve dal tetto e domani arriverà un’autogrù da Fano per togliere gli ultimi residui. Sono in corso i controlli dell’Enel alle centraline elettriche dell’ospedale: secondo il capo dei Vigili del Fuoco di Urbino, Claudio Ovarelli, nei prossimi giorni una ditta specializzata verificherà che l’impianto elettrico delle sale operatorie e gli strumenti non abbiano subito danni. Poi potranno tornare in funzione.

Restano aperte – solo per le emergenze – le altre due sale operatorie, come anche la sala parto e tutto il reparto di ostetricia. Il rischio blackout rimane contenuto per le due sale operatorie rimanenti e per le altre zone ‘vitali’ dell’ospedale che, in caso di mancanza di elettricità, potranno comunque contare su un generatore autonomo.

Veicoli di soccorso. Situazione problematica anche per le ambulanze: su cinque, solo due sono dotate di quattro ruote motrici e quindi utilizzabili nei giorni di maltempo estremo. Le altre due, interamente ricoperte dalla neve, sono bloccate perché non attrezzate, mentre ce n’è una terza pronta in caso di bisogno.

Porte bloccate. Le uscite d’emergenza al primo piano rimangono quasi tutte bloccate dalla neve. Secondo le dichiarazioni dell’ingegner Rodolfo Cascioli, responsabile tecnico dell’unità operativa ASUR 2 di Urbino, l’esercito è al lavoro per liberare le porte assieme a due squadre dei Vigili del Fuoco.

Centro trasfusioni. La forte nevicata di queste ore ha reso sempre più difficoltosi gli spostamenti da e per l’ospedale. Particolarmente colpito è il trasporto del sangue al centro trasfusioni di Ancona, che raccoglie a livello regionale le provette dei donatori che vengono sottoposte alla validazione. Ieri mattina, i mezzi ospedalieri del capoluogo non erano riusciti a raggiungere Urbino a causa della neve e il direttore del centro trasfusionale di Urbino Ernesto Sajeva aveva dovuto raggiungere Pesaro con la propria auto, perché le piastrine in provetta hanno una durata massima di cinque giorni.

Aggiornato delle 19.30

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