URBINO – Tronchi spezzati sulle tombe ‘sepolte’ dalla neve. E’ lo scenario che famigliari dei defunti e tecnici hanno trovato in tutto il cimitero di S.Bernardino: rami intrecciati alle lapidi e alberi abbattuti, alcuni completamente sradicati. Fin dall’inizio della grande nevicata, i cipressi lungo i vialetti dei campi cimiteriali si sono piegati a causa del peso della neve. Domani mattina tecnici del Comune, con uomini della cooperativa Italcappa che si occuperà di sgomberare i rami e gli alberi caduti, effettueranno un sopralluogo. “Bisognerà fare una stima dei danni – dice l’ingegnere Lazzaro Spadoni funzionario responsabile dei Lavori pubblici del Comune di Urbino – e soprattutto capire come procedere, sia per rimuovere i rami e la neve, sia per un eventuale risarcimento per le tombe danneggiate“. Secondo l’ingegnere sono una cinquantina le famiglie che hanno segnalato i disagi.
La nevicata record, oltre a far cadere i cipressi, una specie di piante protette, ha inondato i campi del cimitero rendendoli quasi del tutto inagibili. “Era dall’inizio del nevone che non venivo qui – racconta il signor Antonio, mentre spala la neve davanti la tomba di famiglia – e ho dovuto aprirmi un varco con il badile per andare a trovare i miei cari, per non parlare poi degli alberi, ho dovuto scavalcarli”.
Giuseppe, il custode del cimitero, fa sapere che “già nei primi giorni dell’emergenza molti alberi erano caduti e che hanno dovuto posticipare di qualche giorno le tumulazioni per permettere di spalare la neve, che si era accumulata nei campi, e seppellire i defunti”.