ROMA – E’ iniziato alle 11 il comizio del Marche Day di fronte a Montecitorio per ottenere lo stato di emergenza dopo la nevicata che lo scorso febbraio ha messo in ginocchio la regione. Circa mille marchigiani, i cinque presidenti di Provincia e molti sindaci dei Comuni più colpiti si sono riuniti nella piazza del Parlamento al grido di “E’ primavera, scongelate i nostri soldi”. Alla manifestazione, oltre a Provincie, Amministrazioni e Comuni, presenti anche Cia, Coldiretti, Cna, Unioncamere e Confcooperative. Alle 12 una piccola delegazione del Marche day sarà ricevuta dal ministero dello Sviluppo economico.
“E’ necessario che lo Stato dia il via a un meccanismo di solidarietà nazionale, come quella che c’è tra le provincie della nostra regione. Le Marche non sono una regione di serie B”, ricorda il presidente della Provincia di Pesaro e Urbino Matteo Ricci. Che aggiunge: “Il settore agricolo è quello che ha subito danni incalcolabili. Per l’alluvione dello scorso marzo sono arrivati dei piccoli fondi, ma non bastano. Ora ci battiamo perché venga riconosciuto lo stato di emergenza. Senza, non è possibile aprire nessuna trattativa”.
Presente in Piazza Montecitorio anche il Presidente della regione Marche Gian Mario Spacca: “Una bellissima dimostrazione di civiltà e fermezza della nostra comunità dinanzi al Parlamento. Ora il confronto serio e rigoroso già iniziato dalla Regione con il Governo Monti, proseguirà con il conforto anche delle voci degli enti locali e delle categoria produttive che oggi si sono espresse in piazza Montecitorio”.
Dal sindaco di Urbino Franco Corbucci, uno dei comuni più colpiti, chiede aiuto al Governo: “La neve si scioglie e lascia un mare di guai. Liberateteci da questo fardello. Nei momenti difficili qualcuno deve essere vicino a chi è in difficoltà”.
Le foto del Marche Day
“In regione abbiamo piccole imprese e imprese leader del settore. Il Governo gli deve tanto”, sono invece le parole di Alberto Drudi, presidente di Unioncamere regionale.
L’appoggio alla manifestazione è trasversale. “Credo di parlare a nome di tutta la politica italiana – ha affermato Massimo Donadi, capogruppo Idv alla Camera – sostenendo che l’appello delle Marche non resterà inascoltato”.