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L’Internazionale non decolla: tanta foresteria, pochi forestieri

di e    -    Pubblicato il 24/03/2012                 
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URBINO – Urbino come Oxford. È l’ambiziosa idea con cui, due anni fa, è nato il Collegio Internazionale. Una struttura in cui organizzare convegni e accogliere studenti provenienti da ogni parte del mondo. Il tutto in pieno centro storico, in quella vecchia Casa dello Studente dove gli universitari, vincitori di borsa, facevano la fila per ottenere un posto letto.

La ristrutturazione è costata 2.281.000 euro, di cui circa la metà stanziati dalla Provincia e il resto a carico dell’Ersu, l’Ente regionale per il diritto allo studio universitario.

Dei vecchi bagni alla turca, delle cucine comuni e delle sale tv usate come luogo di ritrovo è rimasto solo il ricordo degli studenti che là hanno vissuto i loro anni migliori. Ora la maggior parte delle stanze sono singole, con il bagno e la tv in camera: un vero e proprio hotel a cinque stelle, con tanto di prima colazione compresa nel prezzo. Ma a quasi due anni di distanza dalla riapertura del collegio, l’internazionalizzazione dell’Ateneo sembra ancora lontana.

Nel 2011 solo per il 10 per cento la struttura è stata utilizzata per la convegnistica, con un totale di 138 persone ospitate, per lo più nel periodo primaverile ed estivo. Tra gli eventi il più importante è stato organizzato dalla Scuola di formazione delle Nazioni Unite, per istruire gli amministratori turistiche albanesi, sul modello marchigiano.

“Oggi il collegio è sfruttato solo parzialmente. Ci dovrebbero essere molti più convegni, essendo nata da un accordo fra Università ed Ersu proprio per favorire azioni comuni internazionali e valorizzare i rapporti dell’Ateneo con i giovani ricercatori e con i dottorandi. Infatti – ha detto il delegato rettorale agli studenti, Nicola Giannelli –  senza un cospicuo sviluppo dei rapporti internazionali le università italiane sono morte. Il collegio è una struttura di cui nessun altro Ateneo dispone”.

Ma gli studenti criticano questa scelta: “Urbino prova a buttarsi sulla convegnistica per sconfiggere il turismo mordi e fuggi e il problema degli iscritti che non decollano”, ha detto Rafael Campagnolo, dell’associazione C1 autogestita.

Sempre nel 2011 la vecchia Casa dello Studente ha ospitato 897 universitari e 207 docenti, attraverso il servizio di foresteria. “Possiamo rimanere al massimo per dieci giorni consecutivi e poi siamo costretti a trovare  un’altra sistemazione. D’altronde il prezzo non ci permetterebbe una lunga permanenza”, ha detto uno studente. Il costo di una camera va dai 18 ai 25 euro a notte, a fronte dei 10 – 16 del collegio del Colle.

“I ricavi derivanti dall’ospitalità del Collegio Internazionale hanno permesso di assegnare tutte le borse di studio in un momento critico come quello attuale. E  se prima era una sorta di ‘ghetto’ – ha affermato Giancarlo Sacchi, presidente dell’Ersu –  oggi è una struttura all’avanguardia. Ma per renderla a tutti gli effetti internazionale deve cambiare la cultura, anche perché organizzare convegni negli alberghi costa tanto”.

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