URBINO – “La Tia (Tassa sui rifiuti) è un’imposta, non un contributo. E’ ora che Comune e Marche Multiservizi tolgano l’importo dell’Iva”. A parlare è Liberto Salvatore, coordinatore dell’associazione Cittadinanza Attiva che ha lanciato una nuova inizaitiva, alla quale ha aderito anche Federconsumatori, per far abolire l’Imposta sul valore aggiunto dalle fatture sulla Tia, la tariffa sull’igiene ambientale.
Una nuova sentenza della Corte di Cassazione dello scorso 9 marzo ha infatti confermato l’illegittimità dell’applicazione dell’Iva sulla Tia, ribadendo la sua natura di imposta e non di contributo. E’ la seconda volta che la Cassazione si esprime su questa tariffa, dopo la sentenza del 18 ottobre 2011 e la sentenza della Corte costituzionale del 24 luglio 2009 . Ma l’Iva è ancora tra le voci in bolletta, insomma “il Comune di Urbino e la società Marche Multiservizi continuano a farla pagare. Non solo – continua Salvatore – deve essere sottratto questo importo, ma i cittadini singolarmente possono chiedere un rimborso della somma pagata in tutti questi anni, più precisamente dal 2003, anno in cui Urbino ha adottato la Tia”.