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Il ricordo dell’emergenza neve nella mostra dell’Ifg

di    -    Pubblicato il 4/04/2012                 
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Un intervento dei Vigili del fuoco su un tetto a Urbino - immagine in mostra al Collegio Raffaello

URBINO – I volti della gente che cercano di buttar giù quella neve davanti al portone, gli alpini lassù sopra i tetti a spalare, una scritta “ti amo” fatta con le dita davanti una vetrina. Urbino è stata per due settimane sotto metri di neve. Il ricordo del nevone del febbraio 2012 sta tutto nella mostra organizzata dall’Istituto per la Formazione al Giornalismo “Passata è la tempesta”.

I praticanti del Ducato hanno raccontato giorno dopo giorno le testimonianze della gente, le emergenze, gli interventi delle forze dell’ordine, scrivendo, informando e scattando foto.

Gli allievi dell’Ifg, il direttore della scuola Gianni Rossetti e la direttrice dell’istituto Lella Mazzoli hanno inaugurato una mostra fotografica che ricorda la città di Urbino e gli eroi di quelle giornate. L’esposizione sarà aperta fino al 25 aprile, visitabile dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13 e dalle 13.30 alle 17.30. Festivi e prefestivi, dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19.

Presenti al Collegio Raffaello in piazza della Repubblica le autorità locali, il rettore Stefano Pivato e i rappresentanti delle forze dell’ordine, i veri protagonisti di quei giorni con la neve alle ginocchia.

Il rettore Stefano Pivato al taglio del nastro della mostra

Nelle sessanta fotografie selezionate dai due curatori Michele Barone e Davide Caporaletti è rimasta impressionata la paura, il ricordo, di chi temeva di non fuggire dall’inferno bianco. Un racconto fatto di giornalismo e memoria.

In alto nella sala del Collegio un video fa scorrere altre immagini, tante ne sono state scattate da chi quelle settimane le ha vissute per la strada. Se ne vedono di chiare alla luce del sole, ammantate di grigio perché scattate dall’alto dei monti, o con le luci della piazza, di notte, quando il centro era chiuso anche ai cittadini.

“Prima che nevicasse, sotto quei giorni, mi telefonò Tonino Guerra – ricorda il rettore Stefano Pivato – mi disse che da lui già nevicava e che anche io avrei sentito il rumore della neve. Non ci avevo mai pensato, al rumore della neve”.

Le immagini, disposte in una struttura esagonale con un dentro e un fuori, ricordano tutti i momenti di quelle lunghe giornate. Quelle case lontane e isolate, i “bromboli” che ondeggiavano dai tetti, fino al pupazzo di neve di Via Stretta.

“Una città unita, il lavoro, la fatica, tutti insieme – questo il pensiero del vice prefetto Paolo de Biagi – che ci ha tenuto a ringraziare tutti i volontari e le forze dell’ordine, anche voi giornalisti, che avete raccontato in modo professionale la cronaca di quelle giornate”.

Immagini che scorrono, nella sala del secondo piano, in un video che fa rivivere quei momenti con gli occhi di chi ha visto da vicino una donna partorire nel giorno in cui è arrivato il blizzard. Il successo per la nascita di una nuova vita: Nica, la figlia della tempesta. Per arrivare da lei c’erano tre metri di muro bianco. Ci hanno messo una gornata intera i carabinieri i vigili del fuoco e i giornalisti del Ducato.

Un racconto a volte faticoso, cercando di mettere in pratica quei piccoli grandi insegnamenti che, così si dice, “un giorno vi serviranno”. Come nell’emergenza neve.

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