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Irlanda in festa, protestano bar e ristoranti lontani dal Mercatale

di    -    Pubblicato il 6/03/2013                 
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Un’immagine dell’edizione 2012 di “Irlanda in festa”

Mentre a Borgo Mercatale comincia la seconda edizione di “Irlanda in festa”, Urbino si divide a metà: da una parte ci sono i fanatici che, anelando una pinta, stanno già tirando fuori dai bauli bandiere irlandesi e maglioni color smeraldo; dall’altra i titolari di bar e ristoranti preoccupati di ritrovare nei prossimi giorni le loro casse un po’ più vuote.

Per tastare gli umori di bar, paninerie e ristoranti della città basta risalire via Mazzini e allontanarsi dai luoghi in cui si svolgerà il festival.

“L’anno scorso ho dovuto cacciar via la gente – dice sorridendo Stafano Versace, proprietario del ristorante ‘Guanabana’a due passi da Borgo Mercatale – non mi aspettavo una cosa simile”.

Tra i tavoli della pizzeria ‘Noi e Voi’, su via Mazzini, c’è clima di attesa. “A Urbino non c’è mai niente e ogni evento non può che essere un’opportunità- sottolinea la titolare Danila Friuli, che accenna un sorriso carico di entusiasmo- la manifestazione porterà gente in città: più gente c’è e più possibilità abbiamo di riempire i locali”.

Ma non tutti la pensano allo stesso modo. E se nella zona più vicina a Borgo Mercatale si respira un clima di attesa ed entusiasmo una volta passato il confine, l’atmosfera cambia. “Non sono contro l’evento ma, se oltre alla musica offrono anche cibo e bevande, ci tolgono la possibilità di vendere” dice in un momento di sfogo Graziella che insieme al marito gestisce la pizzeria “Il Ghiottone”.

Ciò che lascia perplessi i due proprietari è la scelta di concentrare tutti gli eventi a Borgo Mercatale: il rischio è quello di danneggiare economicamente tutte le attività che si trovano in altre zone della città. “Se la manifestazione si fosse svolta in centro storico -continua- anche noi avremmo potuto avere dei vantaggi ma così rischiamo di perdere clienti ”.

Sorpresa e delusione si disegnano invece nei volti dei proprietari di quei ristoranti che, nascosti tra le più piccole vie della città ducale, non sono stati informati dell’evento e hanno appreso la notizia casualmente su internet.

Sgrana gli occhi e guarda incredula il marito Alfredo Curci la proprietaria della “Locanda del Blasone”, in via Nuova, quando scopre che nel programma di “Irlanda in festa” è prevista anche la degustazione di cibi tipici e di birre celtiche. “Se nei capannoni c’è anche da bere e da mangiare, allora noi possiamo andare in ferie”, esclama. “Non siamo contro l’evento in sé…ma facessero lavorare anche noi!”. L’inverno dei ristoratori urbinati, denuncia la coppia di titolari, è stato duro, tra freddo e mancanza di clientela.  “Negli ultimi mesi tra la neve e l’interruzione delle lezioni all’Università non abbiamo lavorato molto. Ci mancava solo l’arrivo dei cuochi irlandesi”.

Il “G.bar” si trova in cima a via Raffaello: qui delle cornamuse non si sentirà neppure l’eco. “La durata dell’evento è esagerata- dice Lorenzo Carraro, proprietario del locale- ed è un paradosso se paragonata ai 4 giorni della festa del Duca, che è la vera festa della città.”
Anche qui si teme che “Irlanda in festa” più che un’opportunità possa sottrarre clienti a pub e ristoranti. “Sicuramente una parte dei ragazzi che di solito vengono nel mio locale, incuriositi dagli alcolici irlandesi, preferiranno andare al Mercatale- continua Lorenzo- per il prossimo anno mi auguro che gli organizzatori coinvolgano commercianti e ristoratori del centro e non solo gente che viene da fuori”.

Altra nota dolente, sottolineata da alcuni proprietari di bar e ristoranti, è il blocco fino al 18 marzo dei parcheggi di Borgo Mercatale: il disservizio potrebbe disincentivare i consumatori a recarsi nei negozi e nei ristoranti di quella zona e avere delle ripercussioni sull’attività dei commercianti.

Mentre all’ombra dei torricini si intrecciano entusiasmi e preoccupazioni, ai piedi di Palazzo Ducale tutto è pronto: la birra è arrivata e gli odori del ristorante, subito dopo il crepuscolo, cominceranno a diffondersi per le vie della città.

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