URBINO – La tassa sui rifiuti? A Urbino in cinque anni una vera stangata. Lo confermano i dati dell’Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva: dal 2007 al 2012, le famiglie urbinati – con la Tia (tariffa igiene ambientale) – hanno pagato oltre 30 euro in più, passando da una media di 161 a 193 euro. Un aumento del 20%, il più alto rincaro degli ultimi cinque anni, il più alto tra i capoluoghi di provincia delle Marche. A guardare soltanto i dati dell’anno precedente, l’aumento poteva passare inosservato: un solo punto percentuale in più rispetto al 2011, passando da 191 a 193 euro.
La tariffa di igiene ambientale, composta da più voci, per il 2012 a Urbino è stata così calcolata: un imponibile di 1,42 euro per metro quadro, una somma variabile a seconda del numero di appartenenti al nucleo familiare, l’Iva allo 0% e un’addizionale provinciale pari al 5%. In tutta la regione, l’importo medio pagato da una famiglia di tre persone in una casa di 100 metri quadri è stato di 191 euro. Un valore più basso rispetto alla media nazionale, che ha raggiunto i 253 euro, con un incremento del 2,8% rispetto all’anno precedente e oltre il 17% rispetto al 2007.
Nel 2011 Urbino ha riciclato il 40% dei rifiuti, smaltendo la parte restante in discarica. Ciò fa sì che il comune non goda delle premialità previste dalla Regione sullo smaltimento di tali rifiuti. Che significa? Significa che per smaltire una tonnellata di rifiuti il comune paga non 20 euro, come previsto dalla legge statale 549 del ’95, ma 24. Quattro euro aggiuntivi che diventano un monito per fare meglio. Se Urbino avesse differenziato il 50 per cento, il costo sarebbe sceso – proprio grazie alle premialità – fino a 14 euro.
È questo a ricadere sulle tasche dei contribuenti? Probabilmente sì, se si tiene conto dei rincari degli ultimi anni. Perché un miglior smaltimento dei rifiuti dovrebbe consentire di rimodulare le tariffe per i cittadini. Invece, niente premialità, niente costi inferiori. Né con la Tia adesso, né con la Tares a luglio.
La Tares, che sostituirà la Tia, interessa chiunque possieda o detenga locali in cui si possono produrre rifiuti e pesa in particolar modo su famiglie numerose e imprese. Visto che finanzia anche i “servizi indivisibili” forniti dal comune – come illuminazione pubblica e manutenzione delle strade – pescherà ancora nelle tasche dei cittadini. Quanto, però, non è ancora dato sapere.
“Stime non ne abbiamo ancora – spiega Ornella Valentini, responsabile del servizio finanziario del comune di Urbino – con la Tares, che è un tributo e non una tariffa, la competenza per la riscossione è tornata al Comune e non è più di Marche Multiservizi. Stiamo facendo delle simulazione di costi, ma ancora nulla di preciso. Certo, un po’ aumenterà per forza”.
Stando alla legge, infatti, la Tares costringerà i contribuenti a pagare da 0,30 fino a 0,40 centesimi in più per ogni metro quadrato calpestabile. Le tariffe, che per Urbino non sono ancora approvate, dovranno arrivare a coprire il costo totale dei servizi, quelli di smaltimento e quei famosi “servizi indivisibili” che sarà il singolo cittadino a pagare di tasca sua.