URBINO – “La linea della disabilità è arancione, come le strisce gialle che dovrebbero delimitare i parcheggi per i disabili e che spesso si confondono con le strisce bianche dei parcheggi liberi”. Guarda le sue illustrazioni il diciannovenne Vincenzo Alfano e nel descriverle sembra voler preservare l’intimità che in esse è custodita.
Il suo elaborato è tra i vincitori della quinta edizione del premio Eleanor Worthington. Il talento di Vincenzo, che frequenta la Scuola del libro di Urbino, era già emerso l’anno scorso quando con il suo progetto grafico aveva ricevuto speciali menzioni ed era stato selezionato come vincitore. Nello spazio espositivo del Collegio Raffaello ci sono tele, prodotti grafici, opere di video-art, sculture. Gli elaborati, realizzati con tecniche diverse, sono accomunati da un unico tema dominante che quest’anno è “Disabilità e interazione. Il corpo come mezzo di espressione ”.
Spiegare la disabilità e rappresentarla nell’arte non è facile soprattutto per chi la vive quotidianamente. “Per cercare l’ispirazione- racconta Vincenzo- trascorrevo la giornate a osservare mio fratello. Lui è affetto dalla sindrome di down ; dopo un po’ di tempo mi sono accorto che inconsciamente mi muovevo come lui, dondolavo le braccia per casa come di solito fa lui ”. La presenza della diversità tra le mura domestiche ha costituito una fonte inesauribile di spunti e riflessioni per il giovanissimo artista che, interrogandosi sulle ragioni della diversità, ha scavato a fondo nella propria vita interiore.
L’anno scorso aveva cercato di scardinare i pregiudizi dei coetanei nei confronti dei disabili puntando sulla corporeità: “Volevo si capisse che il ‘diverso’ non ha colpe. Quando nasciamo immeritatamente riceviamo un corpo. A volte qualcuno riceve in sorte una cellula diversa e, senza saperlo, avrà un destino diverso”.
Anche quest’anno si è presentato al concorso e anche quest’anno è stato apprezzato dalla commissione che ha premiato uno dei suoi elaborati. “Ho illustrato un bambino fermo sulla linea arancione- spiega lo studente- perché secondo me non esiste una linea di demarcazione tra normalità e disabilità: quando non capisco un esercizio di chimica, quando ballo e sono impacciato anch’io mi sento disabile proprio come mio fratello”.
L’opera d’arte è divisa in tre sezioni in cui sono rappresentati i tre nuclei concettuali dell’argomento: un bambino fermo sulla linea arancione, un ragazzo che si sforza di studiare un argomento che non capisce ma a catturare l’occhio dell’osservatore è l’immagine drammatica di una donna che suona il pianoforte con il naso. “Quella è secondo me l’esperienza più tragica- spiega Vincenzo- ho voluto far emergere il dramma di una ragazza che, non avendo arti, suona il piano con il naso”.
Per anni il concorso è stato riservato a poche scuole del circondario, tra le quali si è sempre distinto Il Liceo Artistico Scuola del Libro di Urbino. Tra i partecipanti di quest’anno, invece, ci sono licei provenienti dall’intera regione.
“Eleanor Worthingthon- spiega Andrea Passanisi, insegnante del liceo Artistico Scuola del Libro di Urbino – ha cominciato il suo percorso di studi nel nostro liceo con alcuni problemi di disabilità ma nel corso del tempo la sua situazione si è aggravata e negli ultimi anni veniva a scuola con i sondini. Il suo esempio è stato importantissimo per la scuola che da anni è tra le organizzatrici del premio a lei dedicato”.
Quest’anno il Liceo Artistico di Urbino ha ottenuto il primo posto con tre opere premiate, seguito in classifica dai licei di Fano, Macerata e Fabriano.Le opere sono state valutate da un rosa di esperti seguendo cinque diversi criteri di selezione, dalla efficacia comunicativa all’originalità dell’artista. La premiazione degli elaborati avverrà venerdì 19 Aprile alle 10.00 al Collegio Raffaello.