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Frida Neri al “Fuori Tema” di Urbino, ai giovani: “Lottate per un sogno”

di    -    Pubblicato il 22/04/2013                 
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URBINO – Un sogno in corso e la voglia di cantare e comunicare: Frida Neri sarà protagonista questa sera alle 20.30 di “Aperitivo con l’autore”, l’iniziativa del Fuori Tema che periodicamente porta in città artisti emergenti della zona.

Tornare a Urbino vuol dire confrontarmi con la vecchia me, con gli anni in cui ho incontrato i grandi maestri- spiega la cantautrice di Fano, nata in Molise nel 1981 come Michela di Cioccio- a Urbino ho studiato filosofia per tre anni e la notte si usciva a cantare a squarciagola. Chiuderò un cerchio e ritroverò la musica che era ancora un seme all’epoca”.

Lo spettacolo di stasera sarà incentrato sull’intimità e sull’atmosfera, luci basse, voce e chitarra (Antonio Nasone) per canzoni nuove e del passato, tra sonorità contaminatissime: dal fado al folk, dal blues al jazz

L’identità artistica di Frida Neri si sviluppa attraverso formazioni e generi variegati e si confronta con contesti differenti: piazze (capodanno in piazza Fano, 2010), locali (lo storico Velvet di Rimini, 2009), teatri (Fano, Cagli, Sulmona) e piccoli caffè. Nel 2011 ha aperto il concerto dei Nomadi e la data marchigiana del progetto “Stazioni Lunari” di Francesco Magnelli (esponente C.s.i. e P.g.r.) in cui compaiono Simone Cristicchi e Brunori Sas e Cisco.

“Sto lavorando a un nuovo disco e spero tanto che il mio futuro abbia le sembianze di ciò che desidero, che sia colorato e multiforme”.

Poi, riferendosi agli studenti della città, ha aggiunto: “Ai giovani, agli studenti, mi preme dire che bisogna prendersi tutto il tempo per crescere anche emotivamente e al di là dello studio. C’è bisogno però che capiscano subito cosa vogliono per iniziare a realizzarlo. In questi anni ho capito che il tempo è prezioso e se ripenso ai miei anni a Urbino ricordo tanta superficialità, tanto divertimento insieme ma poca volontà di creare cose importanti. Facciamo anima, creiamo luoghi, spazi, cose importanti. Non arriviamo alla fine dell’università con l’unico bisogno di trovare un modo di fare soldi, perdendo di vista i sogni. Conosco molte persone e la qualità della vita di chi lotta per un sogno è sicuramente la migliore, quella che auguro a tutti”.

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