ANCONA – Anche se non non hanno occupato le sedi dei partiti, seguendo la scia del movimento Occupy Pd, i Giovani Democratici delle Marche si stanno muovendo per indire un’assemblea regionale. A dirlo è Matteo Terrani, classe 1988, segretario regionale dei Giovani Democratici: “Condividiamo il malcontento e le ragioni di chi ha occupato e vogliamo chiedere al Partito Democratico di ascoltare la propria base. Il tutto è nato dalla partita sul Quirinale, soprattutto dalla vicenda dei franchi tiratori che, dopo avere fatto la standing ovation sul nome di Prodi, hanno giocato contro nel segreto dell’urna”.
Rese dei conti covate per anni che rischiano di far saltare l’intero partito. Sta qui il problema secondo Terrani, concorde con quanto sostengono altri esponenti dei Giovani Democratici in tutta Italia: una classe dirigente che porta ancora le cicatrici delle vecchie spaccature del centro sinistra. “Chi ha occupato, ma anche chi non l’ha fatto – continua Terrani – crede che il Pd siamo proprio noi e non può accettare che a rappresentarci ci siano anche quei 101 franchi tiratori. Non possiamo consentirgli di distruggere il movimento dove siamo nati e dove abbiamo iniziato le nostre storie politiche. Noi ci sentiamo democratici, ma il vero Partito Democratico deve ancora nascere e potrà farlo solo quando arriverà alla dirigenza una nuova generazione, proiettata verso il futuro”.
Un futuro che non significa per forza Renzi, come chiarisce il giovane segretario che al rottamatore preferisce una linea politica più tradizionale “ma che deve comunque costruirsi sul pluralismo, accettarlo e farne una risorsa” conclude Terrani.