URBINO – Trasformare un’azienda in società agricola, vendere quote di terreno a investitori per rilanciare l’attività produttiva dopo il nevone dell’anno scorso, condividendo alla pari gli utili, i rischi e i valori di un approccio etico e solidale.
L’azienda agricola Bio Pala di Tavoleto si è affidata al Gat, il Gruppo acquisto terreni, per riavviare le sue attività di produzione di formaggi, latticini e carni certificate.
“Un’idea maturata negli ultimi tempi – spiega Luca Pala, proprietario dell’azienda, acquistata dal padre nel 2003 – per la ripresa di un’impresa quasi ferma per i danni della neve. I contributi regionali ci sono stati assegnati, ma per usarli bisogna già aver ricostruito”.
Tramite internet Pala si è messo in contatto con il Gat per fondare una società a responsabilità limitata. Come funziona? Ogni investitore acquista da una a quattro quote al massimo, con il vantaggio di comprare in ‘capitale terreno’, come fosse un agricoltore. “Investe in un progetto – spiega Pala – perché sa da subito come verranno utilizzati i suoi soldi”.
Il finanziamento tramite quote societarie è conveniente, perché bypassa il sistema bancario e le difficoltà a farsi concedere finanziamenti. I soci sono alla pari, non ci sono prestiti e le quote coprono tutte le spese previste. Sono inoltre previste agevolazioni fiscali e i rischi legati al capitale sono molto bassi.
Per ora l’azienda conta quattro-cinque adesioni, tutte ancora da ufficializzare. “Contiamo di costituirla al più presto – ha concluso Pala – con il primo blocco di interessati, cioè con dieci o quindici soci, per avere un capitale utile al primo compromesso con l’azienda. Secondo il progetto dovremmo concludere la raccolta entro l’anno”.