I 2656 dipendenti della Ert da oggi sono senza lavoro. Le trasmissioni della tv pubblica e della radio greca sono state sospese ieri notte quando la polizia ha spento il trasmettitore situato sul monte Hymette, ad est di Atene. Ad annunciare la decisione è stato il portavoce dell’esecutivo, Simos Kledikoglu, che ieri senza alcun preavviso ha reso noto che il governo di Atene avrebbe spento i canali della Ert. All’origine del provvedimento ci sono i piani di privatizzazione delle aziende a partecipazione statale concordati con la Troika.
Ieri sera migliaia di persone hanno protestato davanti la sede della Ert di Atene e a Tessalonicco nel nord del paese. Sul piede di guerra anche il sindacato dei giornalisti che ha convocato uno sciopero nel settore dei media privati a sostegno della Ert, l’equivalente ellenica della Rai.
Secondo i sindacati, oscurando i canali della televisione e della radio, il governo risponde al diktat della Troika che ha imposto alla Grecia di sopprimere 2.000 impieghi pubblici entro la fine di giugno. “Il governo – denunciano dal sindacato Poesy - è determinato a sacrificare la televisione pubblica e la radio per soddisfare i suoi creditori”. E il presidente del sindacato dei dipendenti della televisione, Panayotis Kalfayanis, punta il dito contro la scelta del governo e sottolinea: “Assomiglia più a un governo Ceausescu che a una democrazia”.
Forti le tensioni anche all’interno della coalizione di Antonis Samaras: due dei tre partiti governativi hanno già annunciato che non voteranno a favore del decreto quando verrà presentato in Parlamento. La maggioranza del premier conservatore potrebbe non tenere e il governo rischia di traballare.
“Ert è un caso di eccezionale mancanza di trasparenza e di incredibile stravaganza – ha detto ieri Kledikoglu – tutto questo finisce ora”. Il portavoce ha precisato inoltre che la sospensione sarà temporanea e le trasmissioni potrebbero riprendere tra tre mesi. La struttura dell’azienda però cambierà: ci saranno meno dipendenti e una struttura più moderna. I lavoratori licenziati potranno chiedere di essere reimpiegati nell’azienda ma sottoponendosi a criteri di scelta e selezione radicalmente nuovi e più trasparenti.
A scegliere il nuovo corpo di dipendenti sarà l‘Asep, il consiglio supremo per la selezione del personale, una commissione indipendente e non soggetta al controllo governativo. La Ert, come televisione pubblica, riceveva ogni anno dal popolo greco circa 300 milioni di euro, “un paradiso di sprechi” come lo ha definito Kledikoglu, che pesava sulla situazione economica già precaria dello Stato ellenico.
Ma ogni decisione, anche la più giustificabile da un punto dei vista dei conti, ha i suoi rovesci: se da una parte i cittadini greci non dovranno pagare i contributi alla televisione pubblica durante i mesi di sospensione, dall’altra non manca la reazione dei lavoratori dell’azienda che si oppongono alla decisione e temono per il loro futuro.