URBINO – A lezione contro il femminicidio, per ripercorrere l’etimologia di questa parola contestata e per scavarne ogni aspetto. A lezione per capire “Il sesso della violenza”, dal titolo del seminario che, in occasione della giornata mondiale contro la violenza sulle donne, si è tenuta oggi al dipartimento di Scienze della comunicazione dell’università di Urbino. I tre relatori Fatima Farina, Fabrizio Pappalardo e Alessandra Vincenti spaziano dalla filosofia al disegno, citando Foucault ma anche il testo di una vignetta che contesta l’assenza di una violenza agli uomini. Perché, spiega la professoressa Farina, “la divisione tra i sessi è troppo rigida. Basti pensare all’11 settembre, quando gli eroi erano solo gli uomini che dovevano salvare donne e bambini”. Toni critici verso una stigmatizzazione della donna che non le rende abbastanza giustizia, “come – ricorda Pappalardo – nel caso della ragazza stuprata a Fano due anni fa durante la notte bianca. I ragazzi accusati di aver commesso la violenza furono infatti scarcerati perché in parte giustificati dall’abbigliamento della giovane”. Per lei, e per tante altre vittime, è stato realizzato l’ultimo decreto legge contro il femminicidio. Un decreto che, però, “tratta la violenza di genere – continua Pappalardo – come questione di emergenza, quasi fosse un fenomeno momentaneo da sospendere. E questo è un modo per scaricarne la portata culturale”. Nell’aula B2 di via Saffi questa portata culturale invece ribolle, passando per la storia, la sociologia e soprattutto l’attenzione dei tanti ragazzi assiepati in aula.