URBINO – Prometteva bene la stagione sciistica marchigiana. Molti impianti hanno aperto già dai primi giorni di dicembre per la caduta di 60/70 centimetri di neve sulle vette dei monti Nerone e Catria. Il mese scorso le temperature sono rimaste nella norma e questo ha favorito il mantenimento della coltre bianca. “Però dopo Natale – spiega Francesco Cangiotti di geometeo.it – si è registrata una forte anomalia termica che persiste da quasi un mese: un flusso umido e caldo ha sciolto buona parte della neve”.
A peggiorare la situazione anche un’inversione termica: temperature più basse a fondo valle rispetto alle zone ad alta quota dove invece si sono registrati i valori tipici del tardo autunno, sopra lo zero. Alla mancanza di neve non si è potuto sopperire con quella artificiale perché i cannoni non entrano in funzione se non con temperature sotto lo zero.
In diversi casi il clima mite ha portato alla chiusura degli impianti. Le seggiovie e gli skilift dell’Eremo sul monte Carpegna sono fermi. Anche le stazioni sciistiche di Piobbico, di Sassotetto, Santa Maria Maddalena (Sarnano) e di Pintura di Bolognola saranno inattive almeno fino al 17 gennaio. Fabrizia Luchetti di Sciovie Montenerone commenta: “Abbiamo iniziato bene, anche in termini di presenze, e in anticipo rispetto all’anno scorso. Già il 30 novembre erano in tanti sulle nostre piste”. Anche se a partire dal 22 dicembre c’è stata un’inversione di tendenza, per Luchetti la stagione non è ancora compromessa: “Puntiamo su febbraio e marzo”.
Sui Piani di Ragnolo ad Acquacanina, meta degli sciatori di fondo, non nevica da giorni, ma il bianco “bottino“ di dicembre è rimasto intatto. “L’anno scorso il tempo è stato inclemente e la neve poca – dice Simone Polverini della stazione di Ragnolo – mentre quest’anno, nonostante il clima migliore e gli impianti aperti con un mese d’anticipo, le presenze sono diminuite”. Unica eccezione, il fenomeno snowkite: sempre più appassionati fanno tappa a Ragnolo per dedicarsi a questo sport in cui vengono usati dei grandi aquiloni per farsi trasportare sui pendii innevati.
Infine, a Frontignano l’ultima nevicata risale al 27 dicembre. Così, dei 14 chilometri di piste solo due sono ancora aperti. “Nonostante tutto – dice Valentina Bravi, segretaria della stazione sciistica – qui da noi la stagione è positiva, abbiamo visto molta più gente che in passato, tra cui tanti studenti e turisti”.
Sciatori, non c’è da preoccuparsi. A partire da febbraio, rassicura il meteorologo, le temperature dovrebbero essere più favorevoli per inforcare gli sci e bere una tazza di cioccolata fumante al rifugio.