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Progetto Marco Polo, gli studenti cinesi scoprono Urbino

di    -    Pubblicato il 5/02/2014                 
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Mpolo2URBINO- Da Shou Zhou, nel cuore della Cina, a Urbino, “Per seguir virtute e canoscenza”. Sta per compiere 10 anni il progetto Marco Polo che  incentiva la mobilità tra le università cinesi e quelle italiane, facilitando il riconoscimento del titolo di studio in entrambi i paesi. I nostri atenei infatti, rispetto alla media europea, contano ancora un numero di studenti stranieri ancora esiguo.

An Zhang, 22 anni, della provincia di Shan Xi (centro nord della Cina) ha scelto il nostro Paese per studiare economia. In un italiano semplice ma fluente ci racconta come è arrivata nella città ducale. Secondo lei quest’anno sono almeno  70 gli iscritti cinesi all’Università, all’Accademia delle Belle Arti di Urbino e al centro studi italiani di Urbania. Consultando il sito del ministero dell’Università e della ricerca, si scopre che l’anno prossimo saranno oltre 200 i posti riservati dall’università di Urbino per gli aderenti al progetto Marco Polo.

La incontriamo davanti all’ufficio permessi di soggiorno, in fila per il rinnovo: “Il mio documento – dice la studentessa – scadrà l’8 marzo, ho ancora tempo, ma preferisco fare le cose con anticipo”. An chiederà il rinnovo del permesso di studio, che in base alle normative della Bossi-Fini, permette agli stranieri di nazionalità non europea di circolare liberamente per massimo un anno nel nostro territorio, purché dimostrino di essere iscritti all’università o a un corso di studio.

Sono molti i giovani cinesi oggi in fila davanti all’ufficio: “Molti dei ragazzi con i quali sto facendo la fila – spiega An – frequentano il corso d’italiano preparatorio al Centro studi italiani di Urbania, che a noi cinesi permette di accedere a qualsiasi facoltà senza dover sostenere il test linguistico”. L’altro corso preparatorio si trova a Milano. E infatti An aveva iniziato il suo percorso di studi italiani proprio lì: “ I miei genitori hanno sentito i racconti positivi di una figlia dei loro amici che aveva studiato in Italia. Io avevo voglia di fare un’esperienza diversa, di stare qualche anno fuori e nell’autunno del 2012 sono atterrata a Milano. Ma è una città troppo grande e dispersiva, quindi ho deciso di trasferirmi qui”.

Urbino, piccola e raccolta, piace moltissimo a questa ragazza: “Qui è stato più facile orientarsi  e conoscere altri ragazzi con cui praticare la vostra lingua, mi piacciono molto queste vie antiche e le piazze e ho tutto quello che mi serve a portata di mano. Vivo al Collegio Internazionale e quest’anno sono riuscita a ottenere la borsa di studio”. Oltre ad An, altri due studenti dagli occhi a mandorla frequentano il corso di economia aziendale.

Visto che si trova da 2 anni in Italia, chiediamo ad An se si sente integrata: “L’ostacolo più grosso è la lingua, ormai riesco a sostenere una conversazione, ma trovo ancora molta difficoltà a studiare sui vostri libri, soprattutto le materie teoriche. Lo scorso semestre ho fatto amicizia con una ragazza di Rimini che frequenta il mio corso, ha molta pazienza, mi aiuta con gli appunti e mi corregge la pronuncia, non sai quante figuracce continuo a fare per la mia difficoltà con la r”. Lingua Ideale, collegata alla Carlo Bo, è una spin off creata da ex studenti della facoltà di lingue che si occupa dei corsi di  italiano per stranieri. Molti degli iscritti sono cinesi. Ce lo conferma Gloria Gabbianelli, responsabile dell’accoglienza e delle relazioni internazionali. “L’anno scorso – spiega la docente- la nostra classe di italiano contava 19 studenti cinesi. Il prossimo corso, che partirà il 3 marzo, ha un’altra ventina di iscritti provenienti dalla Cina”.

Gli aderenti al progetto Marco Polo hanno diritto anche a un alloggio nelle strutture universitarie italiane e Lingua Ideale fa da tramite: “Ci occupiamo della documentazione – spiega Gloria Gabbianelli – li andiamo a prendere all’aeroporto e cerchiamo di aiutare i ragazzi che hanno esigenze particolari: una delle iscritte al corso precedente era musicista e insieme abbiamo trovato il pianoforte del quale aveva bisogno per esercitarsi”. Una volta raggiunto un buon livello di italiano, dove scelgono di studiare gli studenti cinesi? “L’anno scorso 4  si sono iscritti all’ Accademia delle Belle Arti, un altro gruppo ha scelto i conservatori in varie parti d’Italia. Chi è rimasto a Urbino frequenta  Lingue ed Economia”.

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