URBINO – ‘Saltare a bordo’ di un pulmino che colleghi facilmente l’isolato ‘Polo E.Mattei’ (Ex Sogesta) con il resto della città e che non costringa gli studenti a fare l’autostop. È questo il ‘sogno’ di molti universitari e l’obiettivo dell’associazione FuoriKorso Link Urbino che ieri ha dato il via a una doppia campagna di sensibilizzazione: ‘#saltabordo‘, dedicata al problema dei trasporti insufficienti, e ‘#salvadanaio #salvasaperi‘, per chiedere un nuovo sistema di tassazione universitaria progressivo, sensibile alla più piccola differenza di reddito dichiarata dagli studenti.
Da ieri la città si è riempita di manifesti colorati che sponsorizzano le campagne. Oltre agli hashtag che saranno lanciati domani anche sui social network, sui cartelloni campeggiano le scritte “Non vogliamo più” e “Vogliamo”, seguite dai relativi elenchi di ‘cose da cambiare’.
“Quello che chiediamo è un miglioramento generale del sistema dei trasporti – afferma Andrea Kleinpoppen, coordinatore dell’associazione FuoriKorso – gli autobus sono pochi, non coprono alcune fasce orarie come la notte e non collegano Urbino alle altre città. L’ultimo pullman da Pesaro è alle 20.15 di sera. Poi stop. La domenica le corse sono ridotte e zone come quella dell’Ex Sogesta rischiano di rimanere completamente isolate. Il giovedì sera gli studenti che abitano al Polo sono costretti a tornare all’una. Altrimenti si fa l’autostop“.
Se il sistema dei trasporti è ‘discutibile’, il prezzo dell’abbonamento annuale è più alto di quello di Roma: “A Urbino manca una convenzione agevolata per gli studenti – racconta Andrea – fino a tre anni fa esisteva. Ora neanche i borsisti ne possono usufruire e tutti sono costretti a pagare l’abbonamento annuale di 275 euro (nella capitale costa 250 euro, senza riduzioni), non rateizzabili. Invece in altre città come Pavia, ad esempio, agli studenti viene chiesto di pagare 8 euro in più nella rata di iscrizione ma quei soldi servono per viaggiare gratis tutto l’anno”.
Disagi non nuovi per chi abita nella città ducale ma ora le lamentele raccolte dall’associazione studentesca serviranno a ‘reagire’. “Vorremmo che i ragazzi ci segnalassero i loro problemi usando ogni mezzo, sia attraverso i social network sia attraverso il colloquio diretto”. E per venire a contatto con gli studenti, il gruppo di FuoriKorso ha già elaborato il suo piano.
“La campagna sarà a tappe – afferma Andrea – il 24,25 e 26 marzo saremo nelle facoltà a parlare con la gente e a raccogliere firme. Il nostro obiettivo è arrivare all’8 maggio con 2000 firme. Il 26 metteremo a disposizione degli studenti un pulmino, noleggiato e finanziato da noi. Ci informeremo su quali sono gli orari peggiori, su quando la tratta rimane più ‘scoperta’ e la copriremo noi, dalla mattina fino alla notte. E gratis”.
Un’iniziativa, quella del pulmino, che già l’anno scorso aveva riscosso molto successo. “Ogni studente che saliva si lamentava del sistema dei trasporti di Urbino – afferma Andrea – ma quest’anno vogliamo fare di più. Ad aprile, quando la riproporremo, realizzeremo anche delle videointerviste agli studenti che poi proietteremo in piazza a maggio”.
Dopo la raccolta firme e l’evento in piazza, il coro di lamentele servirà a smuovere qualcosa? Su questo punto Andrea è scettico. “Di solito l’obiettivo di questo tipo di proteste è chiedere un tavolo. Ma noi non ci crediamo molto perchè al 99,9% siamo sicuri di non ottenerlo. Quello che vogliamo, però, è alzare la voce sul tema. Per ora l’importante è aggregare”.