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Scambio di embrioni, l’avvocato: “Ora conta solo la serenità della coppia e la sicurezza dei gemelli”

di e    -    Pubblicato il 15/04/2014                 
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URBINO – “Non una scelta laica né cattolica, ma una scelta per la vita”. L’avvocato Michele Ambrosini è il legale della coppia che cerca di fare chiarezza su un probabile scambio di provette durante un trattamento di fecondazione medicalmente assistita a Roma. Una coppia che ha deciso di proseguire la gravidanza gemellare, ormai al quinto mese, nonostante la possibilità che biologicamente non siano loro i genitori.

Tutto è iniziato lo scorso dicembre quando i coniugi si sono rivolti all’ospedale Pertini di Roma per intraprendere un percorso di fecondazione assistita, dopo aver provato per anni ad avere figli naturalmente. Ma qualcosa è andato storto. La donna a febbraio, su consiglio del suo ginecologo di fiducia, perché la gravidanza poteva essere a rischio, si è sottoposta ad una villocentesi ed è allora che ha scoperto che il profilo genetico dei gemelli non corrispondeva al suo, né a quello del marito. Le analisi, svolte nella struttura pubblica Sant’Anna di Roma, sono state poi sottoposte ad una genetista che ha confermato l‘incompatibilità dei dna.

Scambio di provette al Pertini o una confusione tra i referti del Sant’Anna? Per l’avvocato Ambrosini una spiegazione scientifica confermrebbe la prima ipotesi: “Durante le fecondazioni medicalmente assistite spesso si ha una stimolazione delle ovaie che può generare gravidanze gemellari, è molto strano che al Sant’Anna ci sia stato un errore su un referto così corrispondente al caso dei miei assistiti”.

E mentre la coppia si è resa disponibile a nuove analisi ma non a ulteriori interventi invasivi sui feti, come la villocentesi o l’amniocentesi che potrebbero compromettere il normale corso della gravidanza, la regione Lazio ha istituito una commissione d’inchiesta per indagare sulle eventuali responsabilità del Pertini, chiudendo dal primo aprile il reparto in questione. “Per ora non abbiamo esposto denuncia contro l’ospedale perché non si ravvisa ancora una fattispecie di reato”, spiega l’avvocato Ambrosini aggiungendo che al momento l’unica priorità è la serenità della coppia e la privacy dei due gemelli.

“Alla sensazione di felicità per un momento che dovrebbe essere naturale nella vita di una coppia – conclude l’avvocato – si aggiungono grandi preoccupazioni soprattutto per il futuro dei bambini che un giorno potrebbero essere rivendicati dai genitori biologici”.

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