URBINO – Da un convegno sul rapporto tra informazione e garantismo partono parole di sostegno per Tiziano Renzi, padre dell’attuale presidente del Consiglio, indagato per il fallimento della Chil Post, una sua società. L’appoggio arriva da Alessia Morani, deputata Pd e membro della commissione Giustizia della Camera dei Deputati. “Ci sono mezzi utilizzati per screditare alcuni esponenti della politica agli occhi delle persone” ha affermato la deputata, che ha proposto la questione in un incontro dedicato ai ‘processi in diretta’ e, in larga parte, all’esposizione mediatica del caso Yara Gambirasio.
L’iniziativa, intitolata Urbinolab, si è svolta venerdì 23 gennaio alle 21, nella Sala del Maniscalco della Rampa di Francesco di Giorgio Martini. “Renzi ha riportato nel Pd la cultura della giustizia” ha affermato Morani, che vede nella nuova guida del partito un ritorno al garantismo. Quel garantismo che, in base alle sue parole, era parte integrante del vecchio Pci. Nel percorso di trasformazione che ha portato alla successiva nascita del Partito Democratico, si sarebbe persa questa concezione. Secondo Morani, il Pd subiva l’influenza dei suoi alleati passati, che avevano portato a una “deriva” giustizialista. Il riferimento è ad Antonio Di Pietro, che per anni è stato tra i principali alleati del centro-sinistra. Durante la serata, Morani è tornata più volte sul rapporto tra stampa e opinione pubblica, parlando di una tendenza a trasformare in reality tutto quello che è giustizia. “Un’indagine non è una sentenza di colpevolezza” ha affermato. “Trovo che spesso si sbattano in prima pagina dei ‘mostri’. Poi, quando questi vengono assolti, la notizia va a pagina 20, in un angolo”. E ancora: “Ci sono mezzi utilizzati per screditare alcuni esponenti della politica agli occhi delle persone”. Qui l’attenzione alla vicenda che ha interessato Tiziano Renzi e il “fallimento della società, venduta qualche anno prima”. “Un giornale ha scritto ‘La società del padre di Renzi fallisce, pagano gli italiani'” ha proseguito la deputata Pd, probabilmente riferendosi a un recente articolo firmato da Davide Vecchi del Fatto Quotidiano. “La notizia è stata poi ripresa da altri. Quello è un modo ‘strisciante’ per distruggere l’immagine di una persona” come Matteo Renzi.
La politica è stata uno degli elementi di fondo dell’incontro, più giuridico e massmediologico. “Giustizia e populismo: il processo tra procedura e reality. La violenza dei media e la crisi del garantismo” era il titolo dell’iniziativa, arrivata alla seconda ‘puntata’ di una più lunga serie. Oltre ad Alessia Morani, sul palco c’erano Silvia Gazzetti, ex legale di Massimo Bossetti nel caso dell’omicidio di Yara Gambirasio, e Gabriele Marra, docente di diritto penale all’Università di Urbino. Silvia Gazzetti ha raccontato la sua esperienza come legale di Bossetti. Un caso su cui è necessario lavorare “con la massima cautela – ha detto l’avvocata – Cosa che ho cercato di fare sin da quando fui nominata difensore d’ufficio”. I processi devono essere celebrati “nelle aule di tribunale e non in piazza”. “L’opinione pubblica deve essere informata correttamente – ha proseguito – altrimenti rischia di non capire quali notizie siano vere e quali infondate. In questo caso parliamo dell’omicidio di una ragazzina avvenuto in modo efferato e tutto va trattato con una certa delicatezza”. Il professor Marra ha fornito delle riflessioni sul garantismo nel sistema giuridico italiano. “Nella nostra tradizione culturale e giuridica da qualche tempo l’idea di garantismo è in difficoltà – ha affermato il docente, per il quale è fondamentale la condivisione di una serie di principi, come quello della centralità della legge e quello di “sottoposizione alla legge”. Per funzionare, l’idea di garantismo “ha bisogno di alcune concezioni imprescindibili”, tra le quali il principio di non colpevolezza. Da dibattiti del genere nascono riflessioni sulla libertà di informazione. “La stampa va rispettata – è l’opinione di Gazzetti – ed è giusto che a loro vengano date notizie corrette, da riportare a lettori e telespettatori”. Sul finire dell’evento, Alessia Morani ha ‘edulcorato’ le critiche nei confronti del settore giornalistico, parlando dell’esistenza di una parte di stampa impegnata nell’offrire ottimi servizi. Il prossimo appuntamento con Urbinolab è fissato per giovedì 5 febbraio alle 21, nella sede del Pd cittadino. Si parlerà di legge elettorale e riforma del Senato e del titolo V. Interverrà Massimo Rubechi, docente del dipartimento di giurisprudenza all’Università di Urbino.