TORNA IL DUCATO. Il primo numero del 2015, da oggi in distribuzione nelle edicole di Urbino e sfogliabile sul web, come quelli che seguiranno, è frutto del lavoro di una nuova redazione: trenta nuovi praticanti che hanno cominciato il loro percorso formativo alla Scuola di giornalismo. È però un Ducato diverso:è cambiata l’impostazione (non è più monografico); cambia la periodicità (torna a essere quindicinale); è cambiata la veste grafica.
SFOGLIA IL NUOVO DUCATO IN EDICOLA
Cambia anche il modo di raccontare i fatti, perché il digitale ha rivoluzionato il modo di comunicare e di fare informazione. La società in Rete sta imparando a comunicare, a informarsi, a condividere cultura, a commerciare, ad amministrarsi, a divertirsi, a pro-gettare al di là di ogni forma di mediazione conosciuta in precedenza.
Una Scuola di giornalismo deve interpretare questi nuovi processi, sperimentare e trovare nuove strade. Il giornalista non ha più il monopolio delle notizie. Tecnologia, web, iPad, smartphone, ecc, creano un mondo di relazioni dove ciascuno di noi è un “nodo” di una rete.
In questo scenario il giornalista deve essere un professionista indipendente che possieda strumenti tecnici e culturali per fare sintesi, gettare ponti, comporre scenari. Il Ducato affronta questa nuova sfida e si propone ai lettori con la pluralità di media: strumenti diversi con obiettivi diversi.
Ciò che non cambia è il nostro modo di raccontare i fatti, ovvero senza preconcetti, senza condizionamenti, nel rispetto di tutte le opinioni e senza la pretesa di essere i depositari della verità. Il giornalista “digitale” deve conoscere e padroneggiare i social media, sapere mettere in relazione fonti, fatti e notizie per effettuare verifiche incrociate. Soprattutto deve essere scettico. Molto scettico.