URBINO – Urvinum Mataurense era molto più che un teatro romano. Dalla mappa ricostruita dagli archeologi emerge un’ intera città nascosta sotto quella rinascimentale. La sua ampiezza sfruttava la parte pianeggiante più alta della città. Con un po’ di fantasia, ci si può passeggiare idealmente anche oggi. La città era costruita secondo uno schema classico. Quanti sospettavano che camminando da piazza della Repubblica fino a via Saffi si segue quasi fedelmente il cardus maximus? E che il decumanus maximus si intersecava perpendicolarmente all’altezza di via Veterani?
Nel punto in cui il cardo, la via che tagliava la città da Nord a Sud, si incontrava con il decumano, la strada che la tagliava da Est a Ovest, c’era il foro, la piazza centrale e più importante della città. Il foro romano era situato nei pressi dell’attuale piazza Duca Federico, la parte più importante dell’età rinascimentale. Urvinum si estendeva dunque dalla parte bassa di via Veneto fino al punto più alto di via Saffi, passando per via Santa Chiara. La cinta muraria non è molto evidente attualmente, comunque dalle fondamenta della chiesa di San Paolo le antiche mura procedono a monte della via San Girolamo, e sotto il monastero di Santa Chiara, lungo il giardino del vecchio tribunale fino a raggiungere Palazzo Passionei, continuando a monte di via Budassi per terminare a porta Maia.
La città rinascimentale, purtroppo, si erge sui resti di quelli antica, nascondendo la maggior parte della storia romana urbinate. Alcuni frammenti di mura sono stati rinvenuti all’interno del Palazzo dell’Arcivescovado e dentro il cortile interno del Palazzo Battiferri. In via Santa Chiara sono in corso i lavori per riportare alla luce una struttura risalente all’età repubblicana. E non finisce qua. Sotto la città romana se ne nasconde un’altra: la rete idrica. All’esterno delle mura romane per esempio, la chiesa di San Sergio, situata a metà di via Raffaello, è stata eretta sopra un’antica cisterna di epoca romana, ma il reticolato di canali e canaletti è molto più esteso, ampliato in tutte le fasi della storia città e ultimato nel Rinascimento.