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La ricostruzione interattiva: gli uomini illustri tornano alla corte di Urbino

di Libero Dolce e Alessandra Vittori

URBINO – Un viaggio nel tempo. Un salto nel cuore dell’Urbino rinascimentale nella stanza che forse più la rappresenta. Dopo quasi 400 anni si ripopolano le pareti dello Studiolo di Federico da Montefeltro. Dal 12 marzo al 4 luglio 2015, tornano infatti a Palazzo Ducale i 14 ritratti di uomini illustri conservati nelle collezioni del Museo del Louvre. Con l’esposizione si ricompone così uno dei luoghi più emblematici del Rinascimento italiano. Oggi solo la metà dei quadri sono esposti alla Galleria Nazionale delle Marche, ma con l’allestimento il pubblico potrà osservare lo Studiolo nella sua veste originaria.

La ricostruzione interattiva con i volti e le storie dei grandi personaggi che ‘tornano a corte’

PARETI SUD E EST PARETI NORD E OVEST

I dipinti rimasero nello Studiolo fino al 1632, anno in cui il Ducato passò allo Stato della Chiesa, e il Cardinale Legato Antonio Barberini li portò con sé a Roma. Le 28 tavole furono vendute nel 1812 al Marchese Campana, per poi passare nelle mani di Napoleone III. Infine nel 1863 confluirono nelle collezioni del museo parigino. Nel 1934 una parte fu acquistata dallo Stato Italiano che la restituì alla Soprintendenza ai Beni Artistici e Storici delle Marche. Adesso anche gli altri ritratti tornano a casa, seppur solo per quattro mesi.

Lo Studiolo, voluto dal Duca, rappresenta l’antico desiderio di ricreare un ambiente privatissimo di studio e di riflessione, in cui radunare le immagini di sapienti con i quali instaurare un rapporto di dialogo virtuale. Si trova al piano nobile di Palazzo Ducale e pur essendo di pochi metri quadrati provoca grande meraviglia nello spettatore che entrandovi si trova catapultato in un luogo intriso di cultura. Le pareti sono ancora coperte da tarsie lignee originali attribuite a grandi artisti come Giuliano da Maiano e Baccio Pontelli, mentre i disegni sono presumibilmente di Botticelli, Francesco di Giorgio Martini e del giovane Donato Bramante. Nella parte superiore sono rappresentati sportelli semiaperti che mostrano armadi con gli oggetti simbolo delle Arti e delle Virtù (ad esempio la spada della Giustizia) e nicchie con statue, mentre nel registro inferiore sono rappresentati altri oggetti come strumenti musicali, spartiti e armature. Il soffitto a lacunari è impreziosito dal blu smagliante e dall’oro degli emblemi dei Montefeltro.

Nella parte superiore delle pareti sono invece affisse le tavole con i sapienti del passato. A nord ci sono i ritratti di pensatori antichi e dottori della Chiesa come Boezio, Platone, Aristotele, Sant’Agostino e Sant’Ambrogio. La parete ovest è divisa in due parti, una occupata dalla finestra e l’altra in cui ci sono i 4 ritratti di Ippocrate, Pietro d’Abano, Dante e Petrarca. Nella parete sud le raffigurazioni di eruditi antichi e moderni e personalità religiose come Euclide, Pio II e Sisto IV. Infine nella parete est ci sono scrittori e filosofi antichi e moderni e personaggi dell’Antico Testamento come Cicerone, Seneca, Omero, Mosè e Salomone. La parte alta delle pareti è divisa quindi in due registri: nella fascia superiore sono collocati personaggi laici, mentre nella fascia inferiore ci sono personaggi religiosi, ad eccezione di Dante e Petrarca. Le opere sono di scuola fiammingo-spagnola e vengono attribuite al fiammingo Giusto di Gand, con la collaborazione dello spagnolo Pedro Berruguete. I 14 ritratti conservati al Louvre fino ad oggi sono stati sostituiti con stampe monocrome.

La mostra “Lo Studiolo di Federico di Montefeltro. Il ritorno degli uomini illustri alla Corte di Urbino” è promossa dalla Regione Marche con la Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici delle Marche e la collaborazione del Comune di Urbino. È stata inoltre inserita nel programma EXPO 2015 ed è uno degli appuntamenti espostivi di rilievo nella programmazione Distretto Culturale Evoluto della Regione Marche.