Tutte le tappe della stepchild adoption – TIMELINE

di MARTINA NASSO e ANDREA PERINI

La stepchild adoption non è una novità del Ddl Cirinnà e non riguarda solo le coppie omosessuali. La prima legge in Italia che prevede l’adozione del figlio del proprio partner – questo il significato di stepchild adoption – è stata approvata nel 1983. La norma prevede la possibilità per il coniuge di adottare il figlio biologico della propria moglie o del proprio marito. Per farlo è necessario il consenso del genitore biologico e il consenso del figlio se maggiore di quattordici anni o comunque il suo parere se maggiore di dodici. L’adozione dev’essere disposta dal tribunale dei minorenni che valuta capacità affettiva, salute e condizione economica di chi la richiede.

Da allora, non è stata approvata nessun’altra legge che abbia modificato la stepchild adoption. Le novità introdotte nella disciplina sono state tutte decise nelle aule dei tribunali: dall’apertura all’adozione del figlio del convivente nelle unioni eterosessuali nel 2007, alle più recenti sentenze sulla stepchild adoption all’interno di coppie dello stesso sesso. In questi giorni il Parlamento discute sull’articolo 5 del Ddl Cirinnà che inserisce nella normativa sulle unioni civili un passaggio sull’adozione del figlio del proprio partner all’interno di una coppia di conviventi omosessuale. Una legge che andrebbe a colmare un vuoto fino a oggi riempito dai giudici