Innovazione

IL BANDO – Aperte le iscrizioni per l’ammissione al biennio 2023-25 dell’Ifg di Urbino
LA DOMANDA – Il form da compilare e spedire firmato

Insegnare il giornalismo nel 2023 significa non solo pensare al mestiere di oggi, ma preparare gli allievi praticanti al futuro della professione. Da oltre dieci anni abbiamo adottato un approccio “digital first”, come metodo di lavoro. Insegniamo non solo a usare strumenti e software per la produzione di un “segnale”, un file digitale (come video, audio, database), da elaborare, editare, e trasformare in un racconto multimediale, ma soprattutto insegniamo a pensare prima come raccontare una storia in base alle possibilità che il digitale può fornire. 

Ma sappiamo che non basta. Ogni anno lavoriamo per portare nella didattica e nel praticantato l’innovazione che serve per stare al passo coi tempi, in base a come si lavora nelle migliori redazioni italiane ed estere. In linea con ciò che le testate, il mercato, richiedono, in termini di competenze ed esperienza, fino a immaginare cosa sarà il giornalismo domani, cercando di anticiparlo. Nascono così corsi e prodotti basati sui dati e la visualizzazione anche interattiva e sulla verifica delle fonti (fact checking). Generi narrativi come il podcast, seminari e sperimentazioni basati sull’uso dell’Intelligenza artificiale.

Il giornalismo dei dati

“Big data” vuol dire tutto e niente, se non sai come trattarli. Serie storiche, rilevazioni spaziali e temporali su siccità e precipitazioni, spesa pubblica e risultati elettorali, frequenze e abbandono scolastico, frane e territori alluvionabili. Economia e società. I numeri descrivono la realtà, saperli leggere, correlare, interpretare, è un valore aggiunto molto apprezzato nel mercato dell’informazione. Ancora di più se si è in grado di trovare le fonti attendibili dei dati. Al Ducato, gli allievi della Scuola di giornalismo lavorano seguiti da esperti del giornalismo dei dati per confezionare inchieste, dossier e approfondimenti sui temi più diversi. 

Insegnare il giornalismo in redazione. I media del Ducato:
Il Ducato online e agenziaIl Ducato tvRadio DucatoIl periodicoI social

Un ulteriore valore aggiunto, che si apprende durante il biennio di formazione, è il saper pensare il racconto sulla base dei dati, per trovare la visualizzazione e la sintassi migliore (fatta di testo, immagini, video, mappe e grafici interattivi, database consultabili) per raccontare una storia. Si parte sempre dagli eventi e dai temi locali, che spesso sono però riflesso di accadimenti e decisioni prese da governi regionali, nazionali o da dinamiche politiche, belliche ed economiche internazionali. Ne sono un esempio la crisi economica dovuta alla guerra in Ucraina o la crisi ambientale innescata dal riscaldamento globale, la scarsa sicurezza percepita dalla popolazione o i fenomeni migratori. Alcune inchieste e reportage degli allievi della Scuola di giornalismo di Urbino hanno avuto eco nazionale, ospitate e riprese da importanti testate giornalistiche. 

Gli allievi, guidati dai docenti e dai tutor, ogni giorno ragionano e imparano quali dati, quali fonti andare a cercare e come trovarli, per dare forza a un racconto usando i numeri come pilastro di affidabilità. E vengono seguiti passo passo nell’utilizzo di software indispensabili come Google sheet ed Excel, per pulire e ordinare i database e gli strumenti (come Flourish o infogram, per citarne alcuni) per creare grafici e mappe interattive.

I DATI E LE STORIE – Le inchieste di fine corso del biennio 2018-2020

Fact checking

Il fact checking è l’attività giornalistica che consiste nel verificare fatti, date, numeri divulgati nei modi più diversi: sui social da fonti di non chiara affidabilità, da politici per scopi propagandistici, da privati per scherzo o per ragioni e tornaconti non sempre trasparenti. Torna utile il saper cercare e trovare la fonte ufficiali di dati, di un documento o di una legge. Sapere dove cercare, velocemente, è il primo passo per trovare quello che serve. Il fact checking è ormai quasi una sezione delle edizioni, soprattutto digitali, dei giornali e ha spazi dedicati in trasmissioni tv.

Alla Scuola di giornalismo di Urbino insegniamo sempre a verificare qualsiasi informazione con attenzione. E grazie agli insegnamenti di docenti e tutor che si occupano di fact checking, diamo gli strumenti per costruire un racconto il più possibile veritiero, affidabile, solido, nella narrazione quotidiana. E mettiamo a disposizione dell’opinione pubblica il nostro lavoro di verifica sui temi, nazionali e internazionali, che più fanno discutere.

Podcast

I podcast esistono da molti anni, inizialmente erano i file d’archivio on demand per riascoltare le puntate di trasmissioni andate in onda in diretta. Negli ultimi tempi il podcast è diventato un genere narrativo che anche il giornalismo ha fatto suo. E come tutti gli altri aspetti, in questo mestiere, non si può improvvisare. Al Ducato il “prodotto” podcast è entrato nell’offerta didattica perché, come il mercato ha evidenziato, è una modalità di fruizione diventata popolare e, se ben fatta, di grande impatto. Integra informazione e intrattenimento, infotainment, agile e, come con la radio, mentre si ascolta “si può scrivere, leggere o cucinare”. Dà la possibilità di articolare un racconto con una trama, implica quindi la stesura di una sceneggiatura, può generare suspence, stupore, colpi di scena. E ha una cadenza a puntate, in un periodo in cui la serialità è diventata uno dei nuovi standard narrativi di maggiore successo.

Un particolare dello studio radiofonico
Un particolare dello studio radiofonico

Alla Scuola di giornalismo di Urbino, docenti con approfondita esperienza di podcasting e di giornalismo radiofonico, seguono gli allievi lungo tutto il percorso di ideazione e realizzazione del podcast. Assieme a loro e a tecnici audio di si ragiona sull’idea e su come strutturarla, i contributi audio, le voci e gli effetti. La base, la storia, è sempre frutto di un lavoro giornalistico, di verifica delle fonti, di interviste, testimonianze, di raccolta di dati. Ma può essere anche una pubblicazione più agile, settimanale o persino quotidiana, pillole per illustrare e discutere dell’argomento del giorno. Come per gli altri racconti digitali e non, la storia prende la forma, si adatta al suo contenitore, con il linguaggio e la sintassi narrativa più appropriata. L’Ifg si impegna a per formare una nuova figura professionale che ibrida diversi generi provenienti dal vasto mondo della narrazione e dell’informazione: il podcaster narrativo.

Raccontare con l’IA

L’Intelligenza artificiale non ci ruberà il lavoro. Ne siamo convinti, a patto di conoscerla e di riconoscerne il valore nei compiti che possono svolgere al posto nostro. La grande potenza di calcolo di piattaforme come ChatGPT per il linguaggio, Midjourney e Dall-E per la generazione di immagini, sono lì a disposizione per essere sfruttate a nostro vantaggio.

All’interno dell’offerta didattica della Scuola di giornalismo di Urbino ci saranno dunque seminari condotti da esperti di IA, per spiegare come “ragionano” gli algoritmi che riescono a generare testi e immagini straordinarie così come farebbe un uomo, con la stessa – apparente – creatività. Tutto questo in un attimo, a una velocità impensabile per un essere umano. Importante sarà comprenderne le potenzialità e i punti deboli, oltre alle conseguenze che stanno avendo nell’ecosistema dell’informazione e, in generale, della società. Giornalisti competenti in questo campo spiegheranno come generare prompt per ottenere dalla macchina una risposta affidabile, originale, utile. Si potranno così esplorare le opportunità che si aprono per trasformare questi “output” in idee, trame, nuovi punti di vista: un valore aggiunto alle nostre storie.