Agenzie e youtubers: quando il web diventa un business

di SIMONA DESOLE

Nati nelle proprie camerette, armati solo di telecamera e tanti sogni, gli youtubers, o meglio le star del web, hanno presto oltrepassato i limiti dello schermo del computer arrivando in tv, al cinema, in libreria. Oggi sono i nuovi teen idol, gli idoli degli adolescenti, ma devono buona parte del loro successo a chi ha saputo consigliare loro le giuste scelte lavorative e commerciali: le agenzie.

Così, se spontaneità e genuinità sono necessarie per fare breccia nel pubblico, per avere fortuna nel mondo dell’intrattenimento, arrivando a collaborare con importanti aziende del settore, è fondamentale la guida di un esperto del marketing e della comunicazione. Sono le agenzie a trovare contatti e contratti agli youtubers, a valorizzare il loro talento, a gestire la loro immagine pubblica. In cambio trattengono una percentuale, che si aggira intorno al 20%,  sui guadagni del creator.

Il dubbio che sorge è che, proprio per il fatto di essere inseriti in questa dinamica commerciale, le star del web finiscano per essere inghiottite dalle logiche del marketing, perdendo spontaneità e personalità.

Un altro aspetto che fa discutere i cosiddetti haters, i contestatori sui social, sono i guadagni degli youtubers. Perché se c’è chi pensa che vivere e trarre profitto da una passione o da un hobby sia un privilegio, molti non giustificano lo stile di vita elevato che qualcuno ostenta in video, tra viaggi in località esotiche e borse firmate. E se in Italia il mercato appare ancora limitato, c’è chi nel resto del mondo, dalle sole visualizzazioni dei video su Youtube, guadagna milioni di euro. Cifre che aiutano a comprendere la portata di un fenomeno che, secondo gli addetti ai lavori, deve ancora esplodere del tutto.

Questo servizio è un Progetto di fine corso per il biennio 2014-2016 dell’Istituto per la Formazione al giornalismo di Urbino (IFG), pubblicato il 19 marzo 2016.