di ISABELLA CIOTTI
Benedetta. Eleonora. Jenny. Tre racconti in prima persona. Tre percorsi di vita diversi, per certi versi radicalmente opposti. Con un solo filo conduttore: avere qualcuno – un padre, un compagno – in carcere. Organizzare la vita attorno agli orari di visita o ai permessi. Spiegare a un figlio che “papà è lontano per lavoro”. Essere guardati e accomunati alle colpe, ai reati, dell’altro. Perdere un pezzo di vita, senza rinunciare alla vita.