Quello sporco caffè. Il lato oscuro dei distributori automatici

di SERENA SANTOLI

Inchiesta distributori automatici

In gergo tecnico si chiama Vending. Per tutti sono i distributori automatici di bevande calde. Un giro d’affari che nel 2014 ha superato i due miliardi e cento milioni. Il fenomeno ha avuto negli ultimi 40 anni una crescita costante. Caffé, cappuccini e cioccolate della macchinetta sono meno buoni di quelli del bar, ma sicuramente più pratici ed economici. I distributori li troviamo all’Università, negli uffici, nei luoghi pubblici, nelle aziende. Nella provincia di Pesaro-Urbino sono circa 5.500.

Ma che garanzie abbiamo sulla qualità e sopratutto sull’igienicità dei prodotti utilizzati? Alcuni sostengono che maggiori garanzie potremmo averle utilizzando prodotti di marca. Ma non è così. Alcuni ricercatori dell’Università di Valencia hanno compiuto uno studio su dieci macchine Nespresso, colosso del settore, ed è emerso che tutte avevano contaminazioni da batteri. Per ridurre i rischi c’è un solo sistema: manutenzione frequente, approfondita e continua, pulizia costante e ricambio delle materie prime. Ma la macchinetta dell’ufficio è un po’ come la sigaretta. Sappiamo che fa male, ma nessuno ci rinuncia.