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Cavalli, polli e cime di rapa
"Ho appena messo una rete di protezione anche qui - spiega Vincenzo prima di scappare per andare a messa - perché i gatti mi avevano ucciso alcuni polli". Vincenzo si occupa dei pollai della fattoria, in tutto sono un migliaio di animali: galline, faraone, fagiani, tacchini, oche e pavoni. I pollai sono all'entrata dell'agricola, di fronte al macello e agli uffici delle guardie. Sono divisi in recinti e ognuno ospita una specie diversa ed è coperto da reti su tutti i fianchi per proteggere gli uccelli dai gabbiani e dagli altri predatori. Vincenzo difende i "suoi" pollai specialmente dai gatti, ovviamente, e infatti se guardi in aria ti capita di vedere i felini che camminano sulle reti, sperando di riuscire a trovare un modo per entrare. Tra i recinti all'aria aperta ci sono anche piccole casette in muratura. Sono i "nidi" dei piccoli. Si entra da una porta bassa e all'interno ci sono calde luci artificiali, "per scaldarli", precisa Vincenzo.
Dietro i pollai vivono i cavalli e gli asini. E' Roberto che si occupa dei sette cavalli avelignesi e dei tre asinelli sardi (eredità di Pianosa). E' molto silenzioso, ma quando parla delle "sue" bestie diventa più loquace. "Pascolano liberamente in giro per l'aia - racconta - ma hanno anche le stalle coperte". Roberto li accarezza tranquillo, si fida di loro. Racconta contento del suo lavoro: "Do il mangiare - dice - li libero e poi li riporto dentro, pulisco le stalle. Ho da fare per tutto il giorno".
Anche di fronte ai pollai si lavora sempre, ci sono gli orti e Silvano e Mario se ne occupano a tempo pieno. Si coltiva di tutto, ma soprattutto ortaggi con una particolare dedizione a quelli pugliesi, come per esempio le cime di rapa, visto che Silvano viene dalla Puglia. Sono stati piantati anche degli alberi da frutta (ancora piccoli) e una lunga pergola per uva da tavola. "L'orto è molto produttivo - spiega il veterinario - e grazie alla presenza diretta dei detenuti, senza grandi mediazioni con l'istituzione, è gestito in modo efficiente". A Silvano piace anche utilizzare ciò che coltiva, per non perdere la sua cucina pugliese. Nella sua "casa", a pochi metri dagli orti, tiene al sicuro nella dispensa vasi di melanzane sott'olio fatte da lui.
Pubblicazione: maggio 2002 |