Un cane per mascotte
"Perché non mi portate mai allo stadio?"

 

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Artù, mascotte dell'Armata

Ha il nome di un re. È bianco, peloso e dolcissimo con chiunque si avvicini. È Artù, la mascotte degli armati. Non è proprio esatto chiamarlo mascotte perché effettivamente allo stadio non ci è mai stato. Assiste però con pazienza a tutti i preparativi per la trasferta, è amico di tutti i ragazzi ed è quindi un armato a sua volta.

Artù vive a Trasanni, una frazione di Urbino, dove c'è l'officina in cui lavora Dante. E' un pastore maremmano bianco. Se potesse parlare, potrebbe spiegare come si fanno gli striscioni o si intonano i cori. Durante la preparazione si mette silenzioso in un angolo e guarda. Alla fine saluta abbaiando. Sembra quasi contento della piccola invasione, probabilmente la sera è abituato a stare da solo e un po' di compagnia non guasta.

I ragazzi lavorano quasi senza accorgersi della sua presenza. Ci si preoccupa che non respiri i colori tossici e ogni tanto lo si cerca per una carezza. Artù li conosce bene, sono amici del suo padrone. Conosce i segreti del gruppo e quelli della squadra. L'unica cosa che gli manca è lo stadio. Tante volte si è sentito dire: "Domenica ti metto una sciarpa e vieni allo stadio anche tu!" Niente mai una volta. Gli animali non possono entrare allo stadio di Urbino, tantomeno prendere un pullman per andare in trasferta. Conosce i risultati soltanto al ritorno dalle partite, glieli racconta Dante.

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La mascotte