Voci di donne migranti alla frontiera

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Alpe di Siusi, Alto Adige

Wolfgang Moroder

di ANNA SACCOCCIO

L’Alto Adige è da sempre terra di immigrazione, ma da due anni l’afflusso di stranieri in questa provincia si è quasi arrestato. Per la prima volta in quasi 30 anni il saldo migratorio della popolazione straniera risulta negativo, mentre la piccola crescita demografica è dovuta esclusivamente al saldo naturale positivo visto che il numero di nuovi nati supera i decessi. Tra coloro che nonostante tutto continuano ad arrivare in cerca di un lavoro e di un futuro migliore, la maggior parte sono donne.

Anche se per molto tempo in numero minore rispetto agli uomini, le donne sono state protagoniste di tutti i flussi migratori che hanno interessato l’Alto Adige: accompagnavano i funzionari e i dipendenti dello stato italiani che durante il fascismo venivano ad occupare i posti dell’amministrazione pubblica, facevano parte dei flussi di profughi che nel dopoguerra cercarono rifugio in Alto Adige, scendevano dai treni assieme agli operai che negli anni ’50 e ’60 con coppole in testa, giacche consunte e valigie di cartone andavano a lavorare nelle fabbriche e a partire dagli anni ’90 erano tra i migranti che arrivavano in cerca di lavoro dalla Ex Jugoslavia, dall’Africa e dai paesi dell’Est.

Oggi l’immigrazione è sempre più al femminile. Dopo il primo decennio del nuovo millennio, il numero di donne straniere ha superato quello degli uomini. Da una parte, gli stranieri da anni residenti hanno ottenuto i ricongiungimenti familiari e a raggiungerli sono state soprattutto le mogli, dall’altra, sono aumentati gli arrivi dai paesi dell’est dai quali arrivano soprattutto donne.

presenza femminile tra la popolazione straniera in Alto Adige
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Secondo gli ultimi dati disponibili, aggiornati a dicembre 2014, le donne rappresentano il 53,5 % degli uomini. La percentuale più elevata di donne si registra tra gli stranieri provenienti dall’Oceania e dall’America. La presenza femminile è consistente anche tra i cittadini stranieri provenienti dai Paesi comunitari, tra cui soprattutto i paesi baltici, Repubblica Ceca, Slovenia e Polonia. Tra le comunità africane e asiatiche invece gli uomini sono in soprannumero, ad eccezione di alcuni paesi di provenienza come la Thailandia, tra gli immigrati provenienti da questo paese domina la componente femminile (8,9 uomini ogni 100 donne).

Erica, Agata, Argenta, Emilia e Janet hanno lasciato le loro terre d’origine e si sono trasferite in Alto Adige. Sono arrivate dal dopo guerra ad oggi. Sono venute dall’Istria, dalla Sicilia, dall’Albania e dal Ghana. Hanno affrontato le difficoltà di chi arriva in un posto nuovo: casa, lavoro, pregiudizi e si sono fatte spazio in una terra di frontiera, già multilingue e multiculturale prima del loro arrivo.

Questo audiodoc racconta la storia dell’immigrazione in Alto Adige attraverso le loro storie.