URBINO, 16 DIC – Nel corso dell’assemblea di oggi dei sindaci dell’Area Vasta 1 è stato bocciato all’unanimità il piano di riordino delle reti cliniche a livello regionale. Presenti 24 sindaci, tra cui Maurizio Gambini, il quale è stato eletto nuovo presidente della Conferenza dei Sindaci.
Secondo il sindaco di Urbino questa prima azione è rivolta al presidente della Regione, Luca Ceriscioli: “Abbiamo votato la bocciatura del piano così come ci è stato presentato in questa sede un mese fa dal direttore generale Asur Marche, dottor Alessandro Marini, e dal direttore di Area Vasta 1, dottor Carmine di Bernardo – ha detto Gambini -, sappiamo che il presidente Ceriscioli si è mostrato aperto ad alcune modifiche, chiediamo che queste modifiche siano illustrate a tutti i sindaci, in modo che tutti possano avere concezione dello sviluppo del quadro sanitario locale, e chiediamo anche che le altre necessità avanzate in questa assemblea vengano considerate”.
Il piano secondo la disposizione della giunta regionale, dovrà essere applicato entro il 1 gennaio 2016: “Il tema della sanità ha un’importanza prioritaria per il territorio e i sindaci che rappresentano i cittadini devono avere la possibilità di esprimersi e di avere voce in capitolo – ha continuato Gambini -, il mio auspicio è che tutti i sindaci, indipendentemente dalle forze politiche a cui appartengono, siano uniti nel portare avanti insieme le istanze volte a migliorare l’assistenza sanitaria dei nostri cittadini contro il depauperamento dei servizi che l’attuale piano di riordino regionale ha previsto, mi impegnerò a lavorare in questa direzione”.
Il sindaco aggiunge: “Siamo stati, inoltre, tutti concordi nel chiedere alla Regione di applicare la legge nazionale con il decreto Balduzzi, che prevede per le emergenze e urgenze nelle zone disagiate delle strutture di pronto soccorso anche laddove il bacino di utenza è inferiore agli 80mila abitanti. E’ stato introdotto anche l’argomento dell’ospedale unico, su cui i sindaci chiedono un confronto, ma anche questo deve rientrare nel quadro di applicazione della legge nazionale”.