URBINO, 1 FEB – Nel 2015 la provincia di Pesaro Urbino ha perso 174 imprese rispetto all’anno precedente. Secondo i dati diffusi da Unioncamere Marche si sono iscritte nel registro delle imprese 2.121 nuove attività, a fronte di 2.295 cessate: in Regione solo Macerata (-206) ha un saldo peggiore. In calo anche Ancona (-120) e Fermo (-87), col risultato leggermente positivo di Ascoli (+17) che incide poco sul dato complessivo regionale (-570). Continua dunque il trend negativo anche se la flessione si è dimezzata rispetto al 2014, quando il numero di imprese nelle Marche era sceso di 1.195 unità.
“Dopo due trimestri di crescita – spiega il presidente Unioncamere Graziano Di Battista – tra ottobre e dicembre la crisi è tornata a far sentire nuovamente i suoi effetti con quello che auspico essere un ultimo colpo di coda. Sono ancora le imprese più piccole e meno strutturate che faticano a ripartire, soprattutto a causa del persistere di grandi difficoltà nell’accesso al credito”.
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I settori più in difficoltà sono stati quello agricolo (-643) e quello edile (-629), mentre sono cresciuti i servizi alle imprese (+208), le attività immobiliari (+101) e i servizi di alloggio e ristorazione (+74). Un segnale positivo è arrivato dalla continua crescita delle società di capitale (+1.247) tra le quali 210 start up innovative, cui si è contrapposta la diminuzione di imprese individuali (- 1.310) e società di persone (-595).
A fondare una nuova impresa sono stati prevalentemente uomini (71,2%), con un diploma (48,5%) o una laurea (18,6%) . Il 44,2% ha tra i 36 e i 50 anni, ma un buon 37% ne ha meno di 35. 3 imprenditori su 4 sono partiti investendo meno di 10.000 euro.