Il sito del Ducato è la testata principale della Scuola di giornalismo di Urbino. È il prodotto editoriale di punta, attraverso il quale i praticanti fanno esperienza in prima persona della cronaca, in questo caso di un Comune con un centro storico piccolo ma dal territorio piuttosto vasto e con tutte le caratteristiche di un grande centro, sperimentando tutte le possibilità del giornalismo digitale, come in una grande testata. È importante precisare che il lavoro della nostra redazione non è un’esercitazione, ma il racconto vero della città e del suo territorio, il “in concorrenza” con le altre testate storiche come il Resto del Carlino e il Corriere Adriatico. Il Ducato è parte della vita della comunità, e per questo una realtà peculiare, un unicum tra le scuole di giornalismo italiane.
Il lavoro in una vera redazione
Il lavoro è organizzato per turni che ruotano ogni settimana: radio, tv e giornale cartaceo. L’unico turno sempre “attivo” è quello della cronaca locale, durante il quale, a rotazione, tutti gli allievi seguono i fatti cittadini per raccontarli. La mattinata di lavoro inizia con la riunione di redazione, nella quale si fa il punto delle notizie del giorno e gli appuntamenti da seguire (conferenze stampa, eventi culturali, politici o di cronaca), sui servizi in sospeso da finire, sui prossimi contenuti da pubblicare. Ci si confronta con il turno della settimana di radio o tv, coordinandosi in uno sforzo integrato per raccontare ciò che c’è da coprire con lo strumento e il media più adatto.
Al Ducato abbiamo sviluppato un’integrazione completa e organica tra giornalismo digitale online e prodotto cartaceo. Le otto pagine del periodico contengono infatti le storie del territorio scelte e adattate per il giornale tra quelle già pubblicate sul web, e servizi dedicati, con reportage fotografici, inchieste e analisi. Questi contenuti, da una narrazione pensata e originata sempre con strumenti digitali, prendono la forma di un altro “contenitore”: un cartaceo distribuito in edicola, in tutti i luoghi pubblici e di aggregazione di Urbino, letto da studenti e residenti.
Il giornale della città
La giornata continua poi con il “giro di nera”, al commissariato di Polizia e alla compagnia dei carabinieri e al comando dei vigili urbani, all’ospedale e al distaccamento dei Vigili del fuoco. Quando ci sono udienze si va al Tribunale, per assistere e raccontare i processi più interessanti; il Ducato è l’unica, tra le testate delle scuole di giornalismo italiano, a fare regolarmente cronaca giudiziaria. Tutte esperienze importanti e formative per apprendere, sul campo e non solo in teoria, come trattare con le fonti istituzionali, forze di polizia e di presidio del territorio, giudici e pubblici ministeri, e civili, come gli avvocati e i politici. Un’esperienza che poi, una volta in stage nelle redazioni di tutta Italia, per gli allievi si trasforma in un prezioso valore aggiunto. Per la “bianca” e la politica si vanno a cercare notizie nei palazzi comunali, all’Università, a Palazzo ducale, a teatro per assistere agli spettacoli in scena al Sanzio e agli eventi culturali che danno lustro alla città patrimonio Unesco. o semplicemente guardandosi attorno, in cerca di spunti, osservando la vita cittadina e le novità che porta, per allenare l’occhio e il pensiero da cronista. E questa è la forma mentis che agli allievi insegneremo ad avere non solo nei giorni in cui si lavora, ma lungo tutto il loro percorso professionale. A Urbino i giornalisti del Ducato sono parte della vita della città, il luogo che hanno il dovere di raccontare.
Da Urbino, uno sguardo sul mondo
Il lavoro in redazione parte con il monitoraggio e la ricerca di notizie sui social, innanzi tutto, perché sono la finestra digitale su ciò che accade. Si valutano e si discutono le notizie da comunicati stampa e dai siti e profili istituzionali, quali meritano attenzione e approfondimento. Per raccontare tutto questo, spesso ci affidiamo a uno o più lanci per il Ducato notizie, la nostra agenzia stampa, che vengono spesso riprese anche dai giornali locali, e vengono pubblicate nell’apposita sezione del sito.
Si valutano articoli o interviste che riguardano le decisioni politiche degli enti locali, Comune, Provincia e Regione e i riflessi sul territorio di eventi nazionali e internazionali. Anche in chiave economica, per un territorio che vive principalmente di turismo e agricoltura ma dove non manca lo sport, il nostro sforzo si concentra soprattutto sulle due squadre di calcio, di Urbino e Fermignano, e sul team di volley femminile della Megabox Vallefoglia, che milita in A1. In passato il Ducato ha raccontato molti di questi accadimenti con gli strumenti del digital journalism più appropriati. Alcuni esempi sono le elezioni del sindaco di Urbino e quelle nazionali ed europee, la guerra in Ucraina raccontata dagli ucraini e dalle ucraine che vivono qui, o da chi è fuggito dalle bombe. Attraverso i social, principalmente, abbiamo contattato giornalisti ucraini e testimoni direttamente nei luoghi sotto attacco. Gli ex allievi, ora inviati per le testate nazionali, ci hanno raccontato la loro esperienza di inviati al fronte, una grande ispirazione per i giovani che muovono ora i primi passi in questa professione.
I SERVIZI – Tutte le storie sulla guerra in Ucraina raccontate dal Ducato
Quando qualcosa accade, è giusto andare a vedere, osservare in prima persona, parlare con i protagonisti. Insegniamo che la fonte primaria più affidabile sono i nostri occhi e le nostre orecchie. Così si impara a fare i giornalisti. Nelle prime settimane dell’emergenza Covid abbiamo scritto reportage dai luoghi in cui si sono verificati i contagi, dagli ospedali e da una Urbino deserta svuotata dal lockdown. Subito dopo l’alluvione che ha colpito Cantiano e Senigallia il 15 settembre, nostri inviati erano sul posto per raccontare il disastro, portare all’opinione pubblica le parole di chi aveva subito danni e le storie delle vittime. Analizzando dati e documenti, abbiamo indagato le ragioni di un mancato allarme e della prevenzione che non c’è stata. Abbiamo raggiunto e ascoltato la voce di chi ha scelto di dire basta, come Fabio Ridolfi di Fermignano, raccontando il suo grido di dolore per una legge sul fine vita che manca.
Sono solo alcuni esempi di un giornalismo che parte dal locale, perché è qui che possiamo avere esperienza diretta delle storie che raccontiamo, consumando le suole, ed è così che si arriva a conoscere e trattare temi di rilevanza nazionale e internazionale. La sezione Media, inoltre, ci permette di allargare l’orizzonte su storie, notizie e temi di attualità che non hanno necessariamente riflessi diretti su Urbino e la vita dei suoi abitanti, ma è un’occasione per i nostri praticanti di affrontare questioni che riguardano il presente e il futuro della nostra professione, che cambia molto rapidamente.
Tutte le possibilità del digitale
Il modello che proponiamo è quello che integra i linguaggi di media diversi per un racconto dinamico e che offra più punti di vista su uno stesso fatto, tema o dibattito. Usiamo i dati (il cosiddetto data journalism), per misurare e mappare i fenomeni, le esigenze e le inefficienze, per scoprire le ragioni alla base di decisioni politiche o cause di fenomeni di grande portata. Alcune inchieste dei nostri allievi, sempre seguiti e consigliati dai tutor e dai docenti della Scuola, partite analizzando i dati, sono state riprese e ospitate su grandi testate, una grande occasione per affacciarsi sul mercato e far conoscere il proprio nome. I video e gli audio per mostrare ai cittadini cosa abbiamo visto, per far ascoltare ciò che abbiamo sentito, in prevalenza usando gli smartphone per rapidità di produzione e trasmissione: da anni ormai siamo consapevoli che il mobile journalism è tra gli strumenti del mestiere dei reporter di oggi e domani. Grazie all’impegno e alla disponibilità dei tutor, che seguono gli allievi in presenza e da remoto, come veri caporedattori, colleghi dunque e non solo docenti, abbiamo a disposizione competenze di esperti giornalisti nei settori tematici e mediali più diversi, per produrre un’informazione sempre più al passo coi tempi.