Il bravo
addestratore è quello che fa giocare Far
leva sugli istinti del cane per attirare la sua attenzione, farlo divertire. Sì
perché "divertimento" è la parola d'ordine nell'addestramento di questi animali.
E la conferma arriva da Paolo Caldora addestratore del centro "Stella
Grigia" sulla via Flaminia a Roma e collaboratore anche dell'anello di Re
Salomone sulla Salaria. Una vita spesa e dedicata a comprendere il linguaggio
di questi animali per entrare in sintonia con loro.
Quali metodi vengono
utilizzati per addestrare i cani in particolare per far sviluppare il senso dell'olfatto?
In generale si può dire che si usa uno stimolo per insegnare al cane a seguire
un odore. Ma entriamo in casi specifici. Nel caso della droga si istruisce prima
di tutto il cane a seguire l'odore degli stupefacenti chiusi in una busta, sentono
semplicemente questo odore senza assumere nessun tipo di sostanza, come invece
alcuni credono. Si mette una bustina di droga a terra e come il cane l'annusa
lo si premia con un salsicciotto o una pallina, in modo che il cane associ quel
tipo di odore a un premio. Per lui deve essere un gioco, un divertimento che segue
volentieri. Poi con gradualità si nasconde la droga in posti sempre più complicati
e lontani, e il cane, spinto dall'ottenere il premio, la cerca. Questo metodo
funziona con tutti i tipi di droga.
Per
quello che riguardo invece gli esplosivi il premio deve essere dato in modo diverso
perché il cane, quando trova la sostanza, non deve essere euforico ma molto calmo
e tranquillo, per esempio non deve mettersi a scavare o saltare sopra l'esplosivo.
Deve essere premiato in modo statico magari con del cibo o richiamato dal addestratore.
Il cane deve solo segnalare la presenza dell'esplosivo. Per questo ci vuole un
razza con caratteristiche ben precise: un olfatto molto sviluppato e un temperamento
poco pronunciato, molto saldo di nervi e tranquillo. In America per esempio cominciano
ad usare i labrador al posto dei pastori tedeschi per questo fine, perché sono
cani pacati.
Per i cani da maceria il discorso è ancora diverso perché relativo
al ritrovamento delle persone. Si inizia con il nascondere una persona e il cane
vede dove si nasconde. Nel momento in cui la ritrova viene premiato, sempre con
una pallina o del cibo. Prima si mette il padrone in vista, poi un estraneo in
vista fino a che non si arriva nascondere il padrone e poi l'estraneo. Il cane
inizia a percepire l'odore dell'essere umano in generale e capisce che se lo ritrova
avrà un premio. Quindi in tutti gli esempi che abbiamo fatto si crea una condizione
per cui il cane viene premiato al momento della richiesta desiderata. E il premio
è lo stimolo che lo spinge a interagire con l'addestratore. Naturalmente si deve
anche creare un clima di fiducia tra i due, il cane si deve sentire amato e coccolato.
Ci
sono delle razze che hanno capacità olfattive più pronunciate?
La razza
migliore è il Bradhound ma in Italia e usato poco. E' molto più sfruttato invece
in America. Per capire quanto è più sviluppato il suo olfatto si pensi che il
brevetto di pista (cioè la ricerca di una traccia) di un pastore tedesco ha un
invecchiamento di quattro ore (cioè viene portato sulla pista quattro ore dopo
il passaggio dell'"odore" da ritrovare), mentre il Bradhound ha un invecchiamento
di ventiquattro ore. In Italia si usa per lo più il pastore tedesco perché è la
razza più versatile, è il cane in grado di fare tutto ed è soprattutto capace
di apprendere molto facilmente. Il Bradhound è invece un cane più difficile. A
volte se una razza è facilmente addestrabile questo può essere molto vantaggioso
rispetto alla semplice capacità olfattiva.
Cosa
si può fare sfruttando l'olfatto dei cani?
Sfruttando l'olfatto dei cani
si può fare veramente di tutto: consideri che se si prende un sasso in mano e
si getta nell'acqua in mezzo ad altri sassi il cane va a riprendere quello perché
riconosce l'odore del padrone. Questi animali non hanno nessun problema a riconoscere
gli odori, il vero problema è insegnare al cane a selezionare l'odore che si desidera.
E l'unico metodo, ripeto, è il premio. Il cane si deve divertire, i metodi coercitivi
non portano da nessuna parte perché se si sente costretto ha paura, va in stress
e non lavora più bene. Se il cane non è motivato non lo fa più. Insomma il cane,
come l'uomo. Senza motivazione chi agirebbe?
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(pubblicazione:
maggio 2002)