I
cani Dieci
giugno 1924: si impiegano per la prima volta nella polizia alcuni cani. Lo scopo?
Trovare il cadavere di Giacomo Matteotti. C.A.A.C.P.
infatti non è uno strano acronimo ma l'abbreviazione di "Centro Allevamento e
Addestramento Cani di Polizia". Qui addestrare i cani diventa non solo un lavoro,
ma anche un impegno verso i cittadini. Passione e attaccamento a questi animali,
ma anche pazienza, tenacia e perseveranza sono gli elementi essenziali per instaurare
un rapporto corretto e produttivo tra uomo e cane. E questi sono gli elementi
che caratterizzano i cinofili della Polizia di Stato.
La
storia. Il centro dove vengono addestrati gli uomini e i cani che formano
le unità cinofile della Polizia di Stato, sorge dentro al complesso strutturale
dell'Istituto per Sovrintendenti e di Perfezionamento per Ispettori di Nettuno,
la più grande scuola di polizia d'Europa.
Il servizio cinofili nasce subito
dopo la prima guerra mondiale, quando viene creato il Centro di addestramento
cani di polizia. In questa occasione furono acquistati in Germania alcuni esemplari
di Pastore Tedesco che, allevati a Postumia in Slovenia, vennero poi utilizzati
nell’attività di repressione dell’immigrazione clandestina e del contrabbando
sull’arco alpino. Alla fine della seconda guerra mondiale le forze tedesche in
ritirata presero oltre le armi anche i cani. Tre soli i superstiti, Illo, Frido
e Arno, come racconta quello che potremmo definire "il libro di bordo dei
cinofili della polizia", dagli autori sconosciuti. I tre cani furono concentrati
nella scuola ufficiali e sottufficiali di Roma e intorno al ’45 trasferiti a Nettuno,
dove avvenne la ricostruzione ufficiale del canile.
Le difficoltà di convivenza
tra cuccioli e cani adulti e il diffondersi di malattie, costrinsero però a spostare
il Centro addestramento a Rocca di Papa sui Colli albani. Solo nel ‘55 le due
sedi, di allevamento e addestramento, furono nuovamente riunite a Nettuno.
Struttura
organizzativa e obiettivi. Il servizio cinofili della Polizia di Stato comprende
anche 20 distaccamenti periferici sparsi su tutto il territorio nazionale e coordinati,
per gli aspetti tecnici e addestrativi, dal centro di Nettuno che è la sede nazionale.
Il C.A.A.C.P.,
attualmente diretto dal Vice Questore Aggiunto Alberto Di Cuffa, si occupa quindi
della formazione e dell’aggiornamento delle unità cinofile (cani e conduttori),
della selezione tecnica dei cani da destinare poi ai servizi di polizia e della
verifica periodica della loro idoneità, nonché di tutte le attività di rappresentanza
e cooperazione con analoghi organismi tecnici italiani e stranieri.
"Attualmente
le attività di impiego dei cani - spiega il dottor Di Cuffa - possono raggrupparsi
in quattro settori: Prevenzione Generale e tutela dell'Ordine Pubblico, Antidroga,
Antiesplosivo e Ricerca e Soccorso". Quindi pattugliamenti appiedati, primo
intervento in occasione di reati, ricerca di esplosivi, inseguimento di persone
sospette e pericolose nei servizi di prevenzione generale, tutela dell'ordine
e della sicurezza pubblica in occasione di manifestazioni sportive, convegni e
concerti . E ancora l'ausilio in molti servizi di polizia giudiziaria come il
contrasto al traffico di stupefacenti, la ricerca di latitanti o di oggetti e
armi legati alla commissione di reati. Infine la ricerca di persone disperse in
superficie o sepolte sotto valanghe.
A livello strutturale invece il centro
di Nettuno è diviso in tre parti principali per quello che riguarda la sezione
dedicata ai cani. "Il canile - afferma Di Cuffa - è stato costruito molti
anni fa e sarà totalmente rinnovato anche in funzione e nel rispetto dei
più moderni principi etologici". Ci sono dei box per i cani e ogni
mattina vengono puliti dai conduttori che si occupano non solo di addestrarli
ma anche di accudirli. Poi la zona lavaggio, costruita di recente, con due vasche
e una stanza con il phon per asciugare i cani.
Infine l'infermeria cani,
composta da due sale per la medicazione e un ufficio per il veterinario, un libero
professionista a contratto, affiancato da tre infermieri cinofili che fanno parte
del centro.
L'attività. Al momento sono in svolgimento tre diversi corsi di qualificazione
tra i quali il sesto corso antiesplosivo con nove Labrador. La prima fase dell'addestramento
consiste nell'introduzione agli odori, in sei settimane viene dato "l’imprinting"
alla ricerca di 20 differenti tipologie di sostanze esplosive. Seguono poi dieci
settimane di ricerca operativa all’esterno dunque in alberghi, treni, stazioni,
aeroporti ecc. A
questo punto i cani vengono assegnati ai distaccamenti periferici e sono pronti
ad andare dove c'è necessità. Nella fase introduttiva avviene quindi
la discriminazione degli odori: si mettono sostanze di distrazione (detersivo,
cibo ecc..) in barattoli legati ad alcuni bracci di legno che ruotano. Tra queste
anche 15 grammi di esplosivo. E qui si applica il concetto etologico di apprendimento
chiamato "condizionamento operante": il cane impara a riconoscere l'esplosivo
associando la ricompensa cibo a questo odore. Impara anche a dare una risposta
non aggressiva, non scava o abbaia ma si mette semplicemente seduto e aspetta
di essere premiato con le crocchette di cibo. Cane e conduttore integrano una
cosiddetta squadra EOR (explosive ordinance recognition) cioè la squadra di bonifica
che si occupa della ricognizione preventiva, di verificare cioè la presenza di
eventuali ordigni. Una volta accertata la presenza di questo materiale entra in
gioco la squadra EOD cioè gli artificieri.
Nel caso dell’antidroga, del soccorso
pubblico e della prevenzione generale, i corsi invece durano sei mesi, poi allievi
e cani escono qualificati e sono mandati ai distaccamenti operativi che sono 20
in tutta Italia.
Per la ricerca e il soccorso pubblico a Nettuno i cani vengono
istruiti solo nella ricerca di persone smarrite in superficie o sepolte sotto
valanga, non per uomini dispersi sotto macerie. "Per questo settore - spiega
Di Cuffa - andrebbe fatto uno specifico addestramento che prevediamo di inserire
in un secondo tempo. Abbiamo però avuto comunque lo stesso buoni risultati".
Si pensi infatti che a novembre dello scorso anno (2001) quando crollò il palazzo
in via Ventotene a Roma fu proprio Duke, un labrador di Nettuno, a segnalare la
presenza di un cadavere sotto le rovine. In quell’occasione si ferì anche la zampa
con un pezzo di ferro e fu costretto a lasciare il posto. Il distaccamento presso
il Centro Addestramento Alpino di Moena (TN) invece si occupa soltanto di ricerca
di persone sotto valanga con quattro unità. "Sotto la valanga -aggiunge Di Cuffa
- c'è solo neve per cui l'odore umano è più distinguibile, solo che la neve è
molto densa e quindi le particelle odorose hanno meno possibilità di venire fuori,
inoltre il cane si trova a lavorare in una situazione un pò difficile perchè affonda.
Sotto le macerie - continua - è ancora più difficile, c'è più emanazione odorosa,
però c'è di tutto, persone, cibo, spazzatura, tutto ciò che c'è in una casa. E
poi anche lì l'ambiente è difficile tra detriti, rottami e ferri".
Per
l'antidroga infine si deve abbandonare la vecchia credenza che il cane venga drogato.
Il discorso è sempre lo stesso: associazione tra premio (gioco o cibo) e i vari
odori. Si mette la sostanza stupefacente in tubi o palline (i supporti addestrativi)
forati in modo che l'odore può essere sentito dal cane. Poi ci si gioca in modo
che il cane associa il divertimento a quel tipo di odore e così lo va a ricercare
perchè crede di trovare il giocattolo. Nel caso degli esplosivi, come si è visto,
il condizionamento non è più affidato al gioco ma si fa leva sull'impulso al cibo.
I
cinofili. Innanzi tutto si deve fare una distinzione tra istruttori e conduttori.
Gli istruttori sono le persone che qualificano l’unità cinofila, cioè cane e conduttore.
Sono quindi gli addestratori di uomini e cani.
I conduttori sono invece le
persone che hanno il cane, lo portano in servizio e mantengono il livello addestrativo
di base. La qualifica di conduttore si ottiene dopo corsi di abilitazione che
vanno da quattro a sei mesi. Determinanti una serie di requisiti fisici e psico-attitudinali
tra i quali, è banale dirlo, la passione per i cani.
I
cani. Circa 200 cani delle razze più svariate. Non più solo e unicamente Pastori
tedeschi, come agli inizi, anche se comunque rimangono ancora il 60-70% del totale.
Ci sono Labrador impiegati soprattutto per la ricerca di esplosivo, droga e persone
scomparse, dal carattere molto vivace, sono infatti dei riportatori per eccellenza.
I Pastori belga tipo malinois utilizzati principalmente come antidroga perché
hanno un grosso temperamento, ma anche come cani da pattugliamento. Alcuni
Rottweiler per i servizi di vigilanza e servizio pubblico, alcuni Springer Spaniel
che hanno dato ottimi risultati come antidroga. Infine, l'unico caso in Italia,
un Jack Russel Terrier, Charley, di due anni, che svolge servizi di antidroga.
Un cane di dimensioni molto piccole ma dal carattere determinatissimo. Per la
ricerca di persone e l’ordine pubblico sono generalmente maschi, mentre per l’antidroga
e l'antisabotaggio ci sono anche delle femmine perché sono molto più reattive
ma sicuramente più problematiche a causa del periodo di estro. I cani sono selezionati
da un'apposita commissione e composta, tra gli altri, dal dirigente del C.A.A.C.P.
e da un veterinario. L'acquisto può avvenire in tre modi. Da fornitori e allevatori
principalmente dell’estero, in particolare dalle repubbliche degli ex paesi dell’est:
Slovacchia, repubblica Ceca, Ungheria, Slovenia, Germania est e anche Belgio e
Olanda. All’estero ci sono ancora linee di lavoro valide dal punto di vista caratteriale,
sono cani forti e adeguati al lavoro di polizia. In Italia e altrove invece il
loro carattere ha avuto maggiori possibilità di subire differenziazioni,
anche se magari esteticamente sono più belli, per questo i soggetti italiani sono
pochi.
Poi ci sono le donazioni dei privati. Sono in genere persone che non
vogliono più tenere il cane perché, a causa di una sbagliata educazione e di un
"non corretto" rapporto, è diventato violento, ringhia e quindi non
è più ritenuto adatto alla vita in famiglia. Nel centro viene semplicemente rieducato
e destinato a qualche servizio. Da due anni poi, su iniziativa del dottor Di Cuffa,
si stanno prendendo anche alcuni cani abbandonati dai canile municipali. Ora ce
ne sono sei operativi e in addestramento in tutta Italia, di cui due dell'unità
di Nettuno. Sono meticci di razze non ben definite, Flik per l’antidroga e Peter
per la ricerca di persone. Inutile dire che tutti cani sono sottoposti a periodici
esami clinici e visite mediche per confermare la loro idoneità al servizio, così
come una commissione apposita valuta quelli non ritenuti più idonei, autorizzandone
la cessione a privati.
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(pubblicazione:
maggio 2002)