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    il naso elettronico collegato al computerPiù nel dettaglio, si offre un veloce excursus nei vari campi di utilizzazione del naso elettronico, dalla sua nascita ad oggi. Sono solo alcuni dei più significativi esempi divisi anno per anno, che prendono in esame i nasi di tutto il mondo.

    OTTOBRE 1989, LONDRA: sperimentato un naso artificiale in grado di percepire fino a 20 odori diversi da un gruppo di ricercatori dell’università di Manchester ( direttore di ricerca Krishna Persaud) in collaborazione con l’università di Pisa (professor Paolo Pelosi).

    AGOSTO 1992, TOKYO: la Sony mette a punto un naso artificiale per profumi, un sensore elettronico in grado di riconoscere certi odori con una precisione 100 volte superiore a quella dell’olfatto umano.

    DICEMBRE 1993, SYDNEY: il computer con il naso. Scienziati australiani inventano il primo computer dotato di olfatto. Il naso elettronico, creato dall’università di Brisbane (capo equipe prof. David Thiel), è stato montato su un robot semovente su ruote cinghiate. E’ già in grado di orientarsi in una stanza per trovare palline di canfora. In futuro potrà essere utilizzato nei campi più svariati: dalla lucidatura dei pavimenti, all’individuazione di perdite di chimiche, di acqua o gas velenosi fino alla ricerca di persone nei disastri.

    GENNAIO 1996, LONDRA: una società britannica, la Mastiff Eletronics, realizza un prototipo di naso elettronico in grado di riconoscere l’odore delle persone e da usare come sistema di sicurezza in basi militari o laboratori. Il sistema "Scentinel" analizza gli odori emanati dalla mano di ogni persona che cerca di entrare in un perimetro di sicurezza, se l’odore non è tra quelli programmati nel sistema il visitatore non è autorizzato a entrare.

    GENNAIO 1997, ROMA: dal naso artificiale di Tor Vergata nasce la prima banca dati degli odori, gli studenti dell’università hanno "offerto" l’odore della loro pelle che poi è stato analizzato. Lo scopo? Riconoscere, come ha spiegato il professor Arnaldo D’Amico, odori tipici di particolari stati di salute o malattia, finora ipotizzati dalla medicina cinese.

    FEBBARIO 1997, ROMA: nasce il progetto di ricerca europeo "Bolla Salubre" in collaborazione tra la Fiat, l’università di Tor Vergata e altri sette centri di ricerca stranieri. Lo scopo è utilizzare il naso elettronico per analizzare l’aria che si respira in macchina e dare indicazioni al guidatore (dal riconoscere letali fuoriuscite di ossido di carbonio a evidenziare la meno grave presenza di aria viziata).

    NOVEMBRE 1998, GENOVA: un naso elettronico per un buon caffè espresso, annusa l’aroma, lo valuta e poi decide se è buono o no. L’utilizzo promosso dall’Istituto Nazionale Espresso Italiano, ha tra i suoi obiettivi quello di ottenere dall’unione europea l’"Attestato di Specificità" per tutelare un prodotto tipicamente italiano.

    GENNAIO 1999, PISA: questa volta il naso artificiale è utilizzato per valutare la qualità degli oli d’oliva. Il progetto è stato presentato dalla società toscana "Aurelia".

    GIUGNO 2000, ROMA: arriva anche l’e-nose, il naso elettronico dello spazio, capace di controllare automaticamente e continuamente la qualità dell’aria di bordo dei veicoli spaziali. Il prototipo è stato messo a punto nel Jet Propulsion Laboratory della Nasa.

    NOVEMBRE 2000, SYDNEY: il centro di ricerca dell’università del nuovo Galles del Sud e un coltivatore di tartufi della Tasmania, Tim Terry, sviluppano un naso artificiale per trovare i tartufi.

    MARZO 2001, FIRENZE: nasce un grande naso per la salute dell’arte, per raccontare la storia di un reperto archeologico, per difendere le opere contenute nelle sale di un museo, per testarne lo stato di conservazione.

     

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    (pubblicazione: maggio 2002)