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Un laboratorio tra i trofei

Sulla via Portuense, alla periferia di Roma, Edoardo Bruno vive da solo in un piccolo appartamento al primo piano. L’ingresso è angusto e un po’ buio. La porta si chiude e, dopo qualche secondo, quando gli occhi si abituano alla penobra, la lampada a muro permette di distinguere quello che c’è dentro.

Contro una parete è appoggiato un manichino da lavoro in legno. Una foto enorme riempie il resto del muro. Edoardo è immortalato in una lunga falcata. Ha i pantaloncini e la canottiera e un grande numero stampato sul petto. Sullo sfondo c'è il colonnato di san Pietro. Basta girare lo sguardo per capire che quella è solo una delle tante gare disputate. Le pareti del piccolo ingresso sono coperte di scaffali su cui sono ammassate coppe di ogni dimensione. Ci sono più di cento trofei stipati sui ripiani.

Si vedono targhe, coppe alte, alcune dal collo lungo, altre più basse e con i manici larghi. Qualcuna è piccola, di colore argento, altre sono in ottone.

Questo ingresso è un ambiente di passaggio. Dalla stanza adiacente proviene il suono di una radio. La sartoria è di là.

Passata la soglia si entra in una camera piccola e piena di oggetti, separata dalla cucina da un muro sottile.

Di fianco alla porta c’è la macchina da cucire, vecchia ma perfettamente funzionante. Contro la parete di fronte è appoggiato un tavolo da lavoro dalla base in legno. Sul tavolo c’è il ferro da stiro, mentre un po’ dovunque sono sparsi aghi e fili. Sui mobili e sulle mensole sono poggiate coppe e targhe senza un ordine preciso.

 

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La sartoria di Edoardo sulla via Portuense

 
Il "Serpentone" a Corviale

 

A due passi dalla casa di Edoardo Bruno, nel quartiere Corviale, si staglia il "Serpentone", un parallelepido di cemento lungo un chilometro che pullula di gente come un enorme alveare. Alto nove piani, suddiviso in 1.200 alloggi popolari, è uno dei palazzi più lunghi d'Europa. Ma è anche uno degli edifici più discussi. Con gli anni è diventato un luogo di degrato ambientale e sociale. Dovrebbe ospitare 4.500 abitanti ma, secondo i controlli del Comune di Roma, nei suoi alloggi ci sono oltre 8 mila persone.Il "Serpentone" fu progettato dall'architetto Mario Fiorentino e realizzato nel 1981. Nato per ospitare uffici pubblici, in un secondo momento è stato destinato a diventare un condominio.

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Una foto appesa nel piccolo ingresso della sartoria