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E adesso il vento
non basta più

Ieri
N
on avevo mai visto il lago con così poca acqua. Quando ero giovane, qui avevamo spesso il problema opposto: talvolta si allagavano le rimesse delle nostre barche. D’estate andavamo a fare il bagno in alcuni punti dove riuscivamo a vedere il fondale, tanto era chiara l’acqua del lago. Fino a qualche tempo fa, venivano in molti anche dall’estero: durante i giorni delle gare di vela, il Trasimeno si colorava, gli alberghi si riempivano. Tedeschi, olandesi era gente che adorava questo posto. In pochi anni la maggior parte di loro è sparita, quasi tutti hanno portato via la propria barca.

Oggi
S
ono preoccupatissimo. Oggi le barche con il bulbo (la pinna sotto lo scafo, ndr) non camminano quasi più, soprattutto tra i mesi di maggio e novembre. Rimaniamo sempre più spesso bloccati dentro questa darsena, aspettando che cambi il tempo ma gli inverni sono sempre meno piovosi e le cose peggiorano. Per la prima volta quest’anno, dopo 35 stagioni, il nostro club non ha potuto organizzare i campionati di vela: nemmeno quelli invernali! Quest’estate i campeggi erano deserti, pareva di stare in un paese abbandonato da Dio. E pensare che il nostro lago era stato scelto per i campionati Europei: ma all’ultimo incontro con le varie federazioni abbiamo dovuto ammettere, con molta vergogna, che non abbiamo acqua a sufficienza per gareggiare.

Domani
P
urtroppo temo che l’acqua che dovrebbe arrivare nei prossimi anni dalla diga di Montedoglio (vai alla sezione Le soluzioni, ndr) andrà ancora agli agricoltori, il Trasimeno non ne riceverà nemmeno una goccia. Di questo passo il turismo sparirà completamente, club velici e di pesca dovranno chiudere i battenti per via dei problemi economici derivanti dall’assenza di appassionati e di clienti. Stento a credere, a questo punto, alle promesse di politici e amministratori: dopo anni e anni di discussioni, di stati di calamità e di nuove leggi, ci ritroviamo con un livello del lago che ha un deficit di quasi due metri.

Forcignanò al club: lo "scivolo" per le barche è in secca
Chi è
Perugino, 50 anni, appassionato di barche e di navigazione, Aurelio Forcignanò è presidente del club velico di Passignano sul Trasimeno, fondato nel 1968. Il club e il lago umbro erano stati scelti per ospitare i campionati Europei 2003-2004. Ma dopo l'ultima siccitosa estate Forcignanò ha dovuto rifiutare la designazione per mancanza di acqua nel bacino.