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La
vetreria Giuliani impiega dalle origini la tecnica medievale
delle vetrate a piombo, secondo la tradizione degli antichi
artigiani. A differenza delle vetrate industriali, montate su telai
prodotti in serie, i pannelli sono realizzati a mosaico:
i vetri, opportunamente sagomati, sono incastonati tra di loro per
mezzo di una trafila di piombo ad H, la cui larghezza
può variare dai 2 ai 26 millimetri. La trafila viene poi
saldata nelle giunture e stagnata da
ambo le parti del pannello, conferendo alla vetrata elasticità
e robustezza. L’assemblaggio dei vetri con il piombo è
fatto interamente a mano e ogni lavoro è
eseguito su disegno
di artisti e architetti, anche di fama internazionale
se il lavoro lo richiede.
La
Giuliani usa prevalentemente vetri soffiati a bocca
e schiumati provenienti da Waldsassen, al confine
tra Germania e Cecoslovacchia. Sono vetri antichi colorati in pasta
– “i migliori vetri al mondo” dice Donato, il
montatore – disponibili in circa 1100 colorazioni.
I telai portanti sono eseguiti in ferro, ottone,
alluminio e legno da artigiani di fiducia. Altri elementi fondamentali
dell’assemblaggio sono le traversine di divisione
– in ottone, dagli 8 ai 12 mm di misura – necessarie
per l’eventuale suddivisione dei pannelli vetrati e quelle
di rinforzo, sovrapposte ai piombi per il consolidamento
di ogni singolo pannello, in ferro zincato.
Fase finale della preparazione è la stuccatura dei
piombi su entrambe le facce del pannello, che rende la
vetrata impermeabile e più resistente: dai Giuliani si utilizza
una speciale manteca appositamente preparata in laboratorio. Eventualmente,
infine, la vetrata artistica può essere incorporata tra due
lastre di vetro isolanti.
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