Dalla periferia, le nuove leve dell'artigianato      
     
 
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Un bando del comune di Roma, pubblicato il primo luglio 2003, ha messo a disposizione 500 mila euro complessivi alle imprese artigiane del centro storico disponibili a formare professionalmente i giovani della periferia. Il bando è scaduto il 28 novembre e il 5 febbraio 2004 è stata pubblicata la graduatoria delle botteghe artigiane ritenute idonee: la vetreria Giuliani si è classificata sesta su 50 imprese. Un’occasione, questa, per garantirsi la presenza di un apprendista e dare continuità alla propria arte.

L’iniziativa è stata ideata dall’assessore alle Periferie Luigi Nieri come opportunità per “creare un circolo virtuoso tra centro e periferia e fare in modo che i vecchi mestieri possano rappresentare nuove opportunità lavorative in periferia”. Saranno proprio i vecchi artigiani del centro, infatti, a formare con la loro esperienza i giovani interessati. In cambio ogni bottega riceverà un massimo di 25.000 euro una tantum, che potrà usare per mettere a norma i suoi locali o per gli investimenti che ritiene più necessari. Gli artigiani che partecipano si impegnano inoltre a versare ai giovani una borsa lavoro. “Si cerca così di preservare – queste le parole dell’assessore Nieri – alcuni mestieri artigiani che rischiano di scomparire, quali il calzolaio, l’arrotino, il corniciaio, il restauratore e che invece danno un servizio utile al cittadino e costituiscono una ricchezza della vita dei quartieri”.
Il passo successivo sarà un altro bando per concedere finanziamenti per l’avvio di nuove imprese artigiane in periferia, di cui si lamenta la carenza. L'intero progetto, infatti, si inserisce all’interno delle iniziative e agevolazioni previste dalla legge 266 del 1997 (legge Bersani, dedicata agli “interventi urgenti per l’economia”), che permette ai Comuni di finanziare l’apertura in periferia di imprese e cooperative.

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