Fumetti a scadenza, miti precari
Interattivo: cronologia illustrata
Parlano gli esperti

Scrittori di storie "a termine"

Vita più breve, ma comunque da eroi
(Tito Faraci)

I "buoni" fumetti prima di tutto
(Roberto Recchioni)

Benvenuti nell'era "fast food"
(Andrea Aromatico)

Grandi autori per lettori "distratti"

 

Cambia l'editoria a fumetti, cambia il modo di pensare le storie. Le miniserie richiedono un progetto narrativo diverso. Dover dire addio ai personaggi obbliga gli autori a ragionare per fasi. A unire, più e meglio di un tempo, le storie tra loro. E a scrivere la parola "fine" nel momento prestabilito. Così che i lettori, "distratti" e divisi a seconda dei generi di preferenza, possano sapere una volta per tutte come va a finire. A scanso di sequel.


Tito Faraci, Roberto Recchioni e Andrea Aromatico sono tre sceneggiatori di fumetti, a termine e non, che hanno creato alcuni dei personaggi più rappresentativi della nuova ondata di miniserie.
Faraci
è un autore poliedrico, ha lavorato per testate storiche come Tex e Topolino, ma è anche l'ideatore di Brad Barron, prima miniserie Bonelli della nuova era.
Insieme a Lorenzo Bartoli, Recchioni ha inventato John Doe, una serie strutturata per cicli narrativi pubblicata dall'Eura Editoriale (poi diventata Aurea Editoriale). Non proprio una miniserie, ma comunque una proposta editoriale figlia di un modo di scrivere fumetti sempre più a termine.
Dei tre, Aromatico è l'ultimo arrivato. Scrittore e giornalista, ha messo la sua firma su Pinkerton S.A., ma ancora prima su Nemrod, miniserie Star Comics che ha proseguito la sua corsa con alcuni sequel.

 

LEGGI: