Fumetti a scadenza, miti precari
Interattivo: cronologia illustrata
Parlano gli esperti

Scrittori di storie "a termine"

Vita più breve, ma comunque da eroi
(Tito Faraci)

I "buoni" fumetti prima di tutto
(Roberto Recchioni)

Benvenuti nell'era "fast food"
(Andrea Aromatico)

"Multimediali per diventare miti"

 

Uscire dalle pagine e diventare altro: i fumetti non hanno più la popolarità di un tempo, e per farsi mito i personaggi devono essere i protagonisti di film, telefilm, cartoon, gadget, giochi di carte. Gli esperti dicono sì alle miniserie, "una scelta editoriale matura" resa necessaria da un mercato in continua contrazione. E c'è ancora tempo per nuovi Tex o Diabolik: basta puntare tutto sulla multimedialità.


Per Luca Raffaelli, Alessandro Di Nocera e Daniele Barbieri il fumetto è da tanti anni materia di studio. Raffaelli è giornalista, e tra le altre cose collabora con Repubblica occupandosi puntualmente di letteratura disegnata e di animazione. Di recente ha pubblicato Tratti & ritratti per Minimum Fax, una sorta di dizionario dei personaggi italiani a fumetti, dove a emergere è soprattutto l'umanità che li caratterizza.
Di Nocera è insegnante alle scuole superiori, e il fumetto è una delle sue principali passioni. Oltre a scrivere romanzi, ha pubblicato anche saggi sulla "Nona arte", analizzando l'immaginario collettivo incrociando l'evolversi delle storie a fumetti con la realtà.
Barbieri studia semiotica e teoria delle comunicazioni. Oltre a insegnare al Master in Editoria cartacea e multimediale all'Università di Bologna, è docente di Multimedia Design all'ISIA di Urbino e di Laboratorio di analisi e progettazione di siti web per gli studenti di Comunicazione e pubblicità per le organizzazioni. Breve storia della letteratura a fumetti è uno dei suoi libri più recenti sul tema delle "nuvole parlanti".

 

ASCOLTA:
  • LUCA RAFFAELLI: Sempre più mortali, sempre più umani
  • ALESSANDRO DI NOCERA: I fumetti non bastano più
  • DANIELE BARBIERI: Miti sì, ma per scommessa