Fumetti a scadenza, miti precari
Interattivo: cronologia illustrata
Parlano gli esperti

Scrittori di storie "a termine"

Vita più breve, ma comunque da eroi
(Tito Faraci)

I "buoni" fumetti prima di tutto
(Roberto Recchioni)

Benvenuti nell'era "fast food"
(Andrea Aromatico)

Vita più breve, ma comunque da eroi

Intervista a Tiro Faraci

 

Ha scritto storie per Tex, Zagor, Dylan Dog, Topolino, Lupo Alberto e persino per l’Uomo Ragno: Tito Faraci, classe ’65, è già un nome storico del fumetto italiano. Per le sue mani sono passati molti tra i personaggi più noti. Brad Barron, invece, è frutto della sua fantasia. Arrivato nelle edicole nel maggio 2005, è lui il protagonista della prima miniserie Bonelli. I fumetti a termine non erano di certo una novità, ma è da quel momento che sono diventate una vera e propria tendenza.

Oggi molte delle nuove proposte da edicola vengono progettate sul modello Brad Barron. Sente di essere stato una sorta di apripista?

"E’ stato allo stesso tempo un momento di rottura e di continuità. Rottura in quanto prima miniserie, appunto, terminata al diciottesimo numero malgrado continuasse a vendere bene. Continuità perché, allo stesso tempo, dal punto di vista narrativo ho potuto raccogliere l'eredità della grande tradizione bonelliana".

Brad Barron sta vivendo una seconda vita con dei numeri speciali che hanno iniziato a uscire dopo più di due anni dalla conclusione della miniserie. Crede che nel lungo periodo il suo personaggio riuscirà a ritagliarsi la stessa popolarità conquistata da una star come Tex?

"No, non credo. Se si fosse voluto questo, non sarebbe stata una serie a termine. Andremo avanti con gli speciali finché ci sarà qualcosa di interessante da raccontare".

Crede che in un mercato come quello di oggi ci sia ancora spazio per nuovi miti?

"Sia il successo perdurante di Tex sia, seppure in misura minore, quello di Brad Barron dimostrano come l'archetipo dell'eroe classico funzioni ancora. Lo spazio c'è, c'è sempre stato. Il difficile è occuparlo con la forza e la vitalità di Tex. Che ha qualcosa di miracoloso".

Quali sono le caratteristiche che permettono a un personaggio di diventare un mito dell'immaginario?

"Deve rappresentare le aspirazioni dei lettori, incarnare un ideale. Ma deve anche rappresentare un amico, qualcuno che si senta come vicino".

Durante la sua esperienza professionale ha scritto sia episodi autoconclusivi che cicli di storie, proprio come Brad Barron. Cosa cambia nel modo di scrivere?

"Lavorando su cicli lunghi si ha più spazio per sviluppare il racconto, c’è più respiro narrativo. Ma per quanto mi riguarda lo stile di sceneggiatura resta sempre lo stesso. È come chiedere a un romanziere se il numero di pagine influenzi la sua scrittura".