URBINO – Un uomo di 41 anni, macedone, è stato arrestato dai Carabinieri della compagnia di Urbino, nella notte fra sabato e domenica a Sant’Angelo in Vado. L’accusa è di spaccio di cocaina. L’uomo, attivo nella valle del Metauro, si serviva anche del figlio di 13 anni per lo smercio degli stupefacenti.
Il cittadino macedone, un operaio metalmeccanico incensurato in Italia da tempo con la sua famiglia, veniva tenuto d’occhio e pedinato dalle forze dell’ordine da circa un mese, nell’area fra Sant’Angelo in Vado, Urbania e Fermignano.
L’altra notte è stato fermato dai carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile insieme a quelli della Stazione di Sant’Angelo in Vado e al personale del Nucleo Carabinieri Cinofili di Pesaro, mentre si trovava nel centro di Sant’Angelo in Vado. Perquisito, è stato trovato in possesso di 10 grammi di cocaina, conservati in un involucro in cellophane pronto per essere smerciato. Quindi è stata perquisita anche la sua abitazione, dove sono stati trovati altri 200 grammi di polvere bianca, nell’armadio della sua camera da letto, riposti su un vassoio argentato, suddivisi in cilindretti da dieci grammi ciascuno. Insieme alla sostanza, anche un cucchiaio da cucina utilizzato per dosarla, un bilancino elettronico e vario materiale per il confezionamento.
Mentre era in corso la perquisizione è rientrato in casa anche il figlio di tredici anni, insieme ad un amico di famiglia, di origini albanesi, con precedenti penali in materia di stupefacenti. Anche il ragazzino è stato trovato in possesso di un involucro di cellophane, contenente cinque grammi di cocaina.
Dalle indagini, condotte sotto la supervisione del capitano Walter Fava, è risultato che l’uomo si serviva del figlio per effettuare consegne di cocaina agli acquirenti sotto le sue direttive. La sostanza stupefacente veniva venduta al prezzo di 70-80 euro per grammo, per un valore complessivo sul mercato al dettaglio intorno ai 20.000 euro.
L’arrestato ora si trova nel carcere di Villa Fastiggi, in attesa di essere interrogato, mentre il figlio non è imputabile poiché minore di 14 anni. Per lui deciderà la Procura della Repubblica del Tribunale per i minori di Ancona. (m.f.)