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Il Comune invaso dai bit

di    -    Pubblicato il 27/01/2012                 
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URBINO – Come nella migliore tradizione accademica urbinate, anche per quanto riguarda l’informatizzazione del Comune vige un principio fondamentale: si badi alla sostanza più che alla forma.Negli ultimi anni l’amministrazione  di Urbino ha avviato politiche di digitalizzazione per riformare la macchina pubblica con l’obiettivo di risparmiare sui costi e migliorare i servizi per i cittadini.

Forme e modi sono stabiliti dal CAD (il Codice dell’Amministrazione Digitale) attivo dal 2010. Il fine è quello di “de-materializzare” l’ammontare cartaceo, ripulendo e svuotando i vecchi archivi di documenti e pratiche.Una delle prime iniziative del Comune è stata la “Carta Raffaello” una scheda magnetica con la quale si può comunicare con gli uffici pubblici tramite il sistema Pec (la posta elettronica certificata).

Ma come per tutte le novità 2.0 il riscontro è stato basso e lento.  Se ne trovano nei portafogli dei cittadini non più di duecento. E’ attivo poi il sistema “Paleo”, addio a timbri e fogli protocollati. Anche per questo però scarseggia la fiducia degli urbinati nonostante la certezza non solo della presa visione del documento, ma anche sulla sicurezza del contenuto con valore di firma digitale.

Protagonisti delle novità digitali sono poi i consiglieri comunali: tutti in tiro dopo che si è deciso di riprendere le sedute e caricarle sul sito. “Anche per il settore delle attività produttive – afferma Angelo Brincivalli dirigente agli affari finanziari – ogni pratica d’avvio di attività economica avviene tramite il sito.”Girando per gli uffici non si vedono più i tubi catodici dei computer, né si sentono i rumori da catena di montaggio delle vecchie fotocopiatrici.

Risparmiare digitalizzandosi significa anche ridurre l’uso di strumenti hardware, investendo in poche ed efficienti apparecchiature. “Abbiamo eliminato le vecchie fotocopiatrici e acquistato altre di ultima generazione – afferma Brincivalli – per cui paghiamo dieci mila euro l’anno. Spendiamo poi 11 mila euro per la gestione di tutti i software”.

Si contano, tra tutti gli uffici pubblici 120 postazioni e tra pc e monitor la spesa è di 17 mila euro. L’ammontare dei costi per l’informatizzazione è stato nel 2011 di 128 mila euro, l’anno scorso erano 117 mila. “Il budget a nostra disposizione – dice Marco Diotallevi dell’ufficio informatica -varia poco da un anno all’altro. Cambia invece come si decide di distribuire le somme tra una voce e l’altra.

Quest’anno ad esempio abbiamo privilegiato il settore hardware, rinnovandolo”. Attualmente i dipendenti della PA  lavorano in un’area riservata informatizzata anche per il recupero e la gestione dei documenti. Un archivio digitale contiene tutte le delibere dal 1995. Per loro è stata creata inoltre la sezione “TimeWeb” dove sono comunicati e segnati i permessi e le assenze .

Negli ultimi tempi ci sono state però delle polemiche riguardo le pagine web del Comune. “Non tanto per i contenuti distribuiti in più di mille pagine – sostiene il consigliere Federico Scaramucci - quanto per lo stile grafico considerato poco intuitivo e poco facile all’uso”. Sulla stessa linea anche il consigliere Lucia Ciampi: “A livello di comunicazione interna l’amministrazione ha fatto dei passi avanti. Devono però essere aumentati e migliorati i servizi al cittadino”.

Va però sottolineato che proprio all’interno del Consiglio Comunale aleggia ancora uno spirito rinascimentale, forse eccessivo, dato che alcuni consiglieri non si sono ancora dotati di un indirizzo di posta elettronica. Per quanto riguarda i progetti in cantiere, c’è la volontà di standardizzare e diffondere i nuovi metodi di pagamento on line. Sarà però necessario avviare politiche informative e formative dato che la realtà di Urbino tende, a livello demografico, verso una fascia d’età elevata. “La comunicazione digitale per essere efficace – sostiene Brincivalli – deve viaggiare in entrambi i sensi del rapporto cittadini – amministrazione.”

Nota per i lettori – Rispetto al Ducato distribuito nelle edicole è stata aggiunta una voce (Gestione server) nel conteggio totale dei costi dell’amministrazione per l’informatizzazione degli uffici pubblici

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