di Doriana Leonardo e Martina Ilari
URBINO – Appuntite e taglienti, come denti aguzzi o pugnali affilati. Le stalattiti hanno affollato i tetti e i balconi della città ducale e dopo la neve sono loro a colpire di più lo sguardo di chi alza la testa. Quando cadono si rompono come pezzi di vetro.
Gli urbinati le chiamano ‘bromboli’, dei ghiaccioli che sembrano “il mocciolo freddo dei bambini in inverno”, dice un anziano al centro storico. Guardandole, sembra quasi di trovarsi nelle grotte di Frasassi. Affascinano l’occhio, ma sono lame. Un vero pericolo per chi cammina per le strade di Urbino, per chi esce dal portone di casa o per chi si affaccia alla finestra.
“Io non esco più, perché sulla nostra testa ci sono le stalattiti -dice Alba, una studentessa che abita in via del Leone – fanno paura, sembrano delle forche“. Delle vere e proprie spade di Damocle. “Ho chiamato i vigili del fuoco, ma ovviamente – continua la ragazza – mi hanno detto che ci sono situazioni ben più gravi da risolvere. Ma anche questo è un problema. Intanto, noi rimaniamo barricate dentro casa”.
La soluzione sarebbe forse farle cadere giù con una scopa, facendo attenzione che nessuno passi sotto. ” Io le ho tolte da solo – commenta il signor Antonio, che abita nei pressi di via Barocci – sono giorni che spalo l’ingresso di casa, che cerco di liberare la macchina e che distruggo le stalattiti. Sono pericolose – continua – quasi nessuno riesce a buttarle giù e questo è un problema. Cosa succederà quando le temperature si alzeranno? Cadranno tutte, sarà un gran rischio”.
E dal pericolo stalattiti anche il sindaco Corbucci mette in guardia i cittadini: “A tutte le persone che si muovono a piedi, soprattutto nel centro storico, si raccomanda di fare grandissima attenzione, di camminare al centro della carreggiata e di controllare la situazione prima di passare”.
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