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Raggiunte tutte le famiglie isolate, ma il maltempo non da tregua

di    -    Pubblicato il 7/02/2012                 
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di Paola Rosa Adragna

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URBINO – Tutte libere le quindici famiglie che da giorni erano isolate per la neve nelle loro abitazioni sparse per il territorio urbinate. Il lavoro è stato immenso per le squadre della protezione civile e dei vigili del fuoco, ma i risultati sono soddisfacenti. Anche se non è possibile al momento escludere che ci siano altre persone isolate che non hanno contattato i soccorsi.

L’ultima famiglia, i coniugi rimasti intrappolati a San Cipriano per cinque giorni, è stata liberata intorno alle 21. I vigili del fuoco sono riusciti a soccorrerli grazie a un mezzo a pale meccaniche arrivato dalla provincia di Belluno. La coppia sta bene e si trasferirà dai parenti.

Nel primo pomeriggio è stato liberato anche l’anziano rimasto bloccato da mercoledì notte nella sua casa a Le Cesane.

Le altre case liberate si trovano a San Marino di Canavaccio, Falco, San Marino, via del Cardellino (zona San Cipriano), strada provinciale Montefabbri, Castelboccione (zona Trasanni), Montepolo (zona Canavaccio), Inaserino (zona Gadana), via Montepallotta, Monteavorio e zona Pieve di Cagna.

Tutti i casi di isolati sono stati tutti risolti. Alcune famiglie sono state liberate e portate dai parenti, in cinque hanno preferito restare nelle loro abitazioni e ci hanno chiesto di portare gli alimenti. Abbiamo provveduto anche a rifornire di medicinali anziani e ammalati” ha raccontato Carlo Giovannini, dirigente del settore lavori pubblici dell’urbanistica. Giovannini aggiunge: “Il problema è che non tutte le persone che hanno bisogno riescono a telefonarci“.

Nel comune di Colbordolo, invece, Gino Paceschi, un contadino di circa 80 anni, è stato salvato da un volontario a Monte Fabbri, dopo essere rimasto più di due ore sul suo trattore bloccato nella neve. L’anziano mentre portava da mangiare ai suoi animali è uscito fuori strada. Un passante lo ha visto e ha chiamato Davide Mazzanti, un volontario che con la sua ruspa sta aiutando il comune di Colbordolo a pulire le strade della zona. “Appena mi ha visto si è fatto il segno della croce e si è commosso – ha raccontato Mazzanti – era molto spaventato”.

PERICOLO STALATTITI – “Il pericolo più grande rimane il ghiaccio”, avvisano dal comando dei vigili del fuoco di Urbino. “Si raccomandano i cittadini – continuano – di fare molta attenzione alle stalattiti di ghiaccio che possono cadere dai tetti. Bisogna camminare sempre al centro della carreggiata e guardando in alto”.

INTERVENTI NON STOP – Nella notte tra domenica e lunedì i vigili del fuoco hanno effettuato circa 40 operazioni di soccorso: rimozione di alberi, interventi per caldaie e camini otturati dalla neve, ricoveri per fratture in luoghi isolati, monitoraggio di tetti. Sono stati utilizzati motoscala, ruspe, 4×4 e il triplo degli uomini in servizio rispetto a una notte normale. Oggi è stato ripristinato anche il trasporto dei malati in ospedale per la dialisi. Durante la mattinata i pompieri hanno transennato via Vittorio Veneto, nel centro storico, per il pericolo che stalattiti di ghiaccio si stacchino dai tetti, ferendo i pedoni. La via è stata chiusa all’altezza del palazzo Ersu.

“Il pericolo più grande rimane il ghiaccio”, hanno avvisato dal comando di Urbino. “Si raccomandano i cittadini – hanno continuato – di fare molta attenzione alle stalattiti di ghiaccio che possono cadere dai tetti. Bisogna camminare sempre al centro della carreggiata e guardando in alto”.

Anche dal Comune sono arrivate le raccomandazioni. In un comunicato stampa, il sindaco ha precisato: “Ora al disagio generale si aggiunge il grande pericolo generato dal ghiaccio e dai blocchi di neve che possono cadere dai tetti dei palazzi. A tutte le persone che si muovono a piedi, soprattutto nel centro storico, si raccomanda di fare grandissima attenzione, di camminare al centro della carreggiata  e di controllare la situazione prima di passare”.

LE CRITICHE DEI CITTADINI: “COMUNE POCO ORGANIZZATO, EMERGENZA PREVEDIBILE”

SERVIZI A PAGAMENTO – Ci sono anche i militari del 28° reggimento di Pavia di Pesaro a dare una mano, arrivati in città sabato pomeriggio, ma il conto è di circa 500 euro al giorno. Il sindaco Franco Corbucci ha confermato che le operazioni di soccorso effettuate in questi giorni dall’esercito sono a pagamento.

“Le spese però sono irrisorie. Ogni giorno le operazioni costano intorno ai 500 euro“, ha commentato il sindaco. Considerato che il Comune ha richiesto l’intervento dei militari per una settimana, il costo totale sarà di circa tre mila euro. Nella città ducale sono tre le camionette a disposizione con undici uomini, che stanno spalando i vicoli e cercando di soccorrere le persone in difficoltà. “Chiederemo il rimborso delle spese alla Regione Marche e alla Protezione Civile” ha poi aggiunto Corbucci, elogiando comunque l’impegno dei soldati. “Stanno lavorando giorno e notte: per noi il loro contributo è fondamentale”.

RICCI: “SCANDALOSO CHE I COMUNI PAGHINO L’ESERCITO. C’E’ BISOGNO DELLO STATO”

CANILE IN PERICOLO – L’emergenza maltempo ha toccato anche gli animali. I 240 cani del canile di Ca’ Lucio sono sommersi dalla neve e le volontarie lanciano un appello: “C’è tanta neve, se ci fosse qualcuno disposto a spalare, ne saremmo grati”.

IL PEGGIO DEVE ANCORA ARRIVARE – Chi si aspetta una tregua non si deve fare illusioni. Le precipitazioni nevose che sono cominciate dallo scorso martedì sera ci accompagneranno per buona parte della settimana. Dopo i 15 centimetri di neve caduti oggi, già da stanotte è previsto un peggioramento, con abbondanti nevicate anche nella mattinata di domani.

Le temperature rimarranno stazionarie e oscilleranno dai -7° della minima fino ai -3° della massima. In tutto il Montefeltro sono caduti in totale 180 centimetri di neve, senza contare di accumuli che ad alta quota toccano i due metri.

“E’ previsto un temporaneo miglioramento – rassicurano  i metereologi della Provincia Francesco Cangiotti e Alessio Casagrande – da mercoledì pomeriggio e per tutto il giovedì. Ma già dalla nottata di giovedì tornerà la neve con abbondanti precipitazioni”.

UNIVERSITA’ – Si saprà solamente domani, dopo il comunicato della Protezione civile, quando riprenderanno appelli e lezioni alla Carlo Bo. E’ quello che riporta il sito dell’Università.

“Ricordiamo che l’attività didattica è sospesa fino a mercoledì 8 febbraio compreso nelle sedi di Urbino e nelle sedi distaccate di Pesaro e Fano. Per quanto riguarda gli aggiornamenti sulla programmazione delle attività dell’Ateneo successiva all’8 febbraio ulteriori informazioni verranno pubblicate domani a seguito del comunicato della Protezione Civile sugli sviluppi della situazione meteo.”

COLLEGI – Nonostante la situazione di emergenza in tutta la città, al Campus scientifico Sogesta si riesce a mantenere costante il rifornimento di provviste per gli studenti ospiti. La Cimas, l’azienda che rifornisce la mensa interna alla struttura, ha detto che, nonostante le difficoltà, i mezzi aziendali riescono a passare e a trasportare il cibo. Intanto è tornato attivo anche il servizio navetta, che consente i collegamenti con il centro storico.

E il servizio ristorazione nelle mense universitarie è garantito per tutta la prossima settimana. Lo fa sapere l’Ersu in una nota: “Sia la ristorazione del Tridente, sia quella in convenzione al Campus Scientifico Sogesta, sono sempre rimaste e rimarranno aperte anche nei prossimi giorni, assicurando pasti caldi sia a pranzo che a cena. Infatti, nonostante le comprensibili difficoltà che impediscono ad alcuni dipendenti e ad alcuni fornitori di raggiungere i relativi punti di ristorazione, le scorte di generi alimentari e l’impegno degli addetti sono stati e saranno sufficienti a coprire le esigenze almeno fino alla prossima settimana”.

“Viste proprio le difficoltà causate dal maltempo, al Campus scientifico i pasti sono stati erogati anche nelle giornate di sabato e domenica, quando solitamente si interrompe tale servizio. Così come la Ristorazione del Tridente è rimasta sempre aperta, erogando pasti caldi anche ai militari dell’Esercito, impegnati in questi giorni ad Urbino. Purtroppo si è resa necessaria solo la chiusura temporanea della Ristorazione del “Duca” nel centro storico per insufficienza di personale ed altre difficoltà tecniche (quali la difficile accessibilità agli ingressi), tenendo comunque presente che anche le attività accademiche sono state sospese fino a mercoledì”.

ELETTRICITA’ – Tre squadre dell’Enel hanno lavorato tutto il giorno per riattivare l’elettricità in tutte le vie di Urbino. La scorsa notte è saltata la corrente in diverse località – tra le quali San Marino di Urbino, Via Montevorio, Via Ca’ Bernocco, Via Ca’ Ciarla, Strada Provinciale Ca’ Castellaro e Via Urbinate a Trasanni – ma i tecnici la stanno progressivamente ripristinando. Al momento, la corrente è tornata nella maggior parte delle aree coinvolte. Secondo la Protezione Civile, i problemi in queste zone saranno risolti entro la giornata di domani.

PATRIMONIO CULTURALE – Nessun danno agli edifici storici per le ingenti nevicate dei giorni scorsi. Non ci sono state segnalazioni di pericolo per il Collegio Raffaello, la casa natale di Raffaello, Palazzo Albani, Palazzo Ducale né per altre strutture del centro storico di Urbino. Alcuni tetti sono stati ristrutturati ma altri, come quello di Palazzo Albani, sono fragili e potrebbero cedere sotto il peso della neve. La situazione è costantemente monitorata dai presidi interni degli edifici.

UFFICI PUBBLICI – Nel primo pomeriggio è stato risolto il problema di collegamento informatico che impediva all’Ufficio Anagrafe decentrato del Comune (via Gagarin n.2) di lavorare. Il 7 febbraio l’ufficio sarà quindi regolarmente aperto. Lo comunica il Comune di Urbino dal suo profilo Facebook.

OSPEDALE – L’ospedale affronta, non senza disagi, la grande nevicata. I reparti si sono attrezzati per garantire le cure ai loro pazienti, ma girando tra i corridoi, i danni sono evidenti, tra infiltrazioni d’acqua e porte d’emergenza bloccate.

SUPERMERCATI - La sindrome da ‘scaffale vuoto‘ colpisce i supermercati del centro, meno quelli in periferia. Arriva frutta e verdura, ma mancano surgelati e beni di prima necessità. Lievitano i prezzi in alcuni punti vendita. Fila alle casse, i rifornimenti di carne fresca finiscono in pochi minuti.

SPAZZATURA – La neve non ha risparmiato neanche i bidoni della spazzatura. Da questa mattina gli operatori di Marche Multiservizi girano per le strade di Urbino armati di badile per raccogliere i sacchetti porta a porta.

VIABILITA’ – Migliora la situazione della trasporto pubblico su gomma. Assicurato il servizio regolare, seppur con deviazioni, mentre restano difficili gli spostamenti in automobile nelle zone collinari e montane. Cancellati vari treni per le grandi città.

BENZINA – E in città inizia a scarseggiare anche la benzina. Le abbondati nevicate impediscono ai mezzi di rifornimento di raggiungere i distributori. Per la Tamoil in zona Trasanni alla neve si aggiunge il ghiaccio: benzina terminata sabato e da oggi con i tubi del gpl ghiacciati è impossibile servire anche i clienti che vanno a gas. La titolare Sara Grini non riesce a fare pronostici su quanto ancora potrà garantire il servizio: “Tre ore di lavoro equivalgono a due giorni consecutivi di un periodo normale. Con l’emergenza è difficile fare previsioni, l’unica certezza è che fino a giovedì le cisterne non arriveranno”.

Lo stop ai camion oltre alle settanta tonnellate disposto dal prefetto Visconti non ferma l’Agip di via Gramsci, a secco oggi, ma con 20.000 litri in arrivo. La compagnia, assicura il gestore Raffaele Bova, ha garantito “l’arrivo di un camion più piccolo per domani.” Anche l’Agip sulla Strada Urbinate è chiuso, mentre l’IP in via Fogliense ancora resiste: 600 litri che secondo il gestore, Massimo Montagna, basteranno fino a domani a mezzogiorno. La situazione migliora se ci si sposta a Fermignano o Montecchio dove ci saranno scorte almeno fino a mercoledì.

DALLA PROVINCIA - “Sarà un conto salatissimo quello dell’emergenza neve in regione”. In viaggio nelle zone più colpite delle Marche, il presidente della provincia di Pesaro e Urbino Matteo Ricci ha lanciato l’allarme dalla sua pagina Facebook: “Parliamo di milioni e milioni di euro. Per questo abbiamo chiesto lo stato d’emergenza. Ci auguriamo che questa volta vengano prese in considerazione le richieste delle Marche. Ora non possiamo più essere ignorati, come è stato invece fatto per l’ultima alluvione”.

“Inqualificabili” sono invece per Ricci le polemiche sull’emergenza a Roma. Oggi con un comunicato stampa, il presidente della Provincia torna a parlare della situazione della capitale. “Quando ci sono le difficoltà, le istituzioni collaborano insieme senza lamentarsi, rimboccandosi le maniche. Nella capitale ci sono solo pochi centimetri di neve. Noi, con la provincia sepolta, cosa avremmo dovuto dire?“.

Già ieri sul suo profilo di Facebook Ricci definiva “incredibili” le polemiche romane. E non aveva risparmiato aspre critiche alla scarsa attenzione data dalla stampa all’emergenza neve che in questi giorni ha colpito duramente le Marche.  ”A parte che quando ci sono difficoltà si collabora e non si polemizza tra istituzioni - denuncia il presidente –  ho chiesto lo stato d’emergenza, vedremo quando faremo il conto se avremo la giusta attenzione o conteranno di piu i servizi al tg1. Proprio stamattina ho scritto a Rai e Mediaset dicendo che non stanno dando il giusto spazi ai disagi che la neve sta creando…”.

Intanto sul sito, la Provincia e la Sala operativa integrata lanciano l’appello per la sicurezza, rivolto ai proprietari delle aziende del territorio: «E’ necessario verificare immediatamente la situazione nei tetti dei capannoni, vista la quantità della neve caduta nelle ultime ore. I sopralluoghi sono indispensabili, perché il peso potrebbe rivelarsi eccessivo. In tal caso, va sospesa l’attività nelle fabbriche».

DALLA REGIONE – Un’integrazione del 10% alle indennità dei cassaintegrati marchigiani che si presenteranno volontariamente ai Comuni sin da subito per partecipare agli interventi di soccorso delle persone che si trovano in difficoltà. Questo il provvedimento da un milione di euro approvato questa mattina dalla Giunta regionale. Lo rende noto in un comunicato stampa la Regione Marche.

“Ci auguriamo – afferma il presidente Gian Mario Spacca – che siano in tanti a rispondere visto che nelle Marche abbiamo 45mila lavoratori in cassa integrazione. La situazione è particolarmente difficile soprattutto sulla dorsale appenninica che passa per Amandola, Fabriano e Urbino. La Protezione Civile sta lavorando senza sosta da giorni e ringraziamo le Regioni della Val d’Aosta, del Piemonte e Bolzano per aver messo a nostra disposizione dei mezzi nonostante siano anche loro in difficoltà. Centinaia di famiglie, in particolar modo nell’entroterra, sono senza corrente elettrica e riscaldamento e facciamo appello all’Enel perché ripristini il servizio nel più breve tempo possibile. Esiste – sottolinea Spacca –  una situazione di emergenza ‘di fatto’ che affrontiamo nella massima collaborazione con tutti i soggetti competenti, ma nessuna Regione ha decretato lo stato di emergenza nazionale perché privo di effetti pratici e per evitare che, in base al decreto Milleproroghe, come già accaduto nel caso dell’alluvione, a pagare siano di nuovo i cittadini”. Lo stato di emergenza comporterebbe infatti un ulteriore aumento dell’accise sul carburante.

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