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La Chiesa dei Cappuccini: tra Pascoli e frati

di    -    Pubblicato il 14/02/2012                 
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Or siamo fermi: abbiamo in faccia Urbino
ventoso: ognuno manda da una balza
la sua cometa per il ciel turchino.

Così scriveva il Pascoli, mentre ricordava quando con i suoi compagni di collegio urbinati giocava con gli aquiloni. Il posto che avevano scelto

era lo spiazzo davanti alla Chiesa dei Cappucini, dove oggi sorgono i collegi dell’Università. Da allora la chiesa non è cambiata poi molto. È un edificio semplice, austero, in mattoni rossi, costruito probabilmente a fine cinquecento e consacrato nel 1650. Un tempo ospitava una “Stigmatizzazione di San Franceso” di quel campione della controriforma che era Federico Barocci. Un dipinto che ora si trova al Metropolitan di New York.

Dentro la chiesa sono rimaste opere di minor pregio: una “Madonna Immacolata”, opera di Angelo Angeloni di Pennabilli, e una tela che raffigura “Maria in attesa di ricevere fra le braccia il Bambino”, attribuita alla scuola del Guercino. Passati dai frati allo Stato,  convento e chiesa sono stati ceduti al Comune nel 1869 e sono ora di proprietà dell’Ateneo.

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Un commento to “La Chiesa dei Cappuccini: tra Pascoli e frati”

  1. Il Nuovo amico scrive:

    Abbiamo saccheggiato un vs pezzo sulla chiesa dei cappuccini (citando ovviamente autore e pubblicazione)
    Grazie
    Alvaro Coli della redazione di Pesaro de “Il nuovo amico”